C’è un posto dove il cellulare non dovrebbe mai entrare: farmacista rivela dove non portarlo e perché.
Negli ultimi due decenni, il cellulare si è trasformato in qualcosa di ben più complesso di un semplice strumento tecnologico. Oggi rappresenta una presenza costante nella vita quotidiana, un oggetto che accompagna l’individuo in ogni momento, dalla colazione al sonno. Il dispositivo può essere controllato tra le 80 e le 100 volte al giorno, e oltre il 90% degli adulti non se ne separa mai per più di un’ora. Questa vicinanza continua si spiega con diverse funzioni che il cellulare svolge. Innanzitutto garantisce una connessione permanente con il mondo esterno: amici, lavoro, informazioni e social network sono sempre a portata di mano. Allo stesso tempo, è diventato uno strumento di gestione personale, utile per orientarsi, pagare, prendere appunti o lavorare.
Conserva dati sensibili, fotografie e pensieri, agendo come una vera e propria memoria digitale. La sua presenza, inoltre, offre un senso di sicurezza e conforto, fungendo da rifugio e strumento di emergenza. Questa fusione tra individuo e dispositivo ha conseguenze rilevanti. Si parla ormai di “nomofobia”, l’ansia che emerge quando il cellulare è assente. Alcuni esperti ritengono che stia nascendo una nuova condizione antropologica: l’“homo smartphonus”, con posture, gesti e comportamenti modificati dall’uso continuo del dispositivo. Il cellulare, insomma, non è più un oggetto: è diventato una protesi digitale che ridisegna spazi, relazioni e percezioni, segnando una svolta nell’evoluzione del corpo e della mente umana.
Cellulare: ecco dove non dovresti mai portarlo con te e perché
C’è un luogo, però, dove non conviene assolutamente portare il proprio cellulare: il bagno. A rivelarlo, è stato un noto farmacista italiano, e cioè il dottor Vincenzo Spinelli. Il farmacista viaggiatore, come si fa chiamare sui social, ha, in effetti, rivelato che stare seduti sul water, per troppo tempo, con il cellulare in mano, potrebbe portare a conseguenze decisamente sgradite. Restare seduti a lungo in posizione statica, mentre si è intenti a scorrere lo schermo, comporta un aumento della pressione sulle vene rettali.
Questo può favorire l’insorgenza di emorroidi e peggiorare la circolazione sanguigna nella zona pelvica. Inoltre, mantenere a lungo una postura sbilanciata, con la schiena curva e le gambe ferme, può causare formicolii e fastidiosi dolori alla zona lombare. Il bagno dovrebbe essere considerato per ciò che è: un momento di pausa fisiologica, non una nuova postazione digitale. Rinunciare al telefono in questo contesto, spiega l’esperto, non rappresenta una rinuncia alla connessione, ma un gesto di cura verso il proprio corpo. In fondo, anche le abitudini più radicate possono essere riviste, soprattutto se a beneficiarne sono il benessere intestinale e la salute complessiva. Un piccolo cambiamento, come lasciare lo smartphone fuori dalla porta, può fare la differenza.
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