È possibile inserire le spese per le gite scolastiche nel modello 730 per la dichiarazione dei redditi? Ecco cosa dice l’esperto e la spiegazione.
In Italia, la dichiarazione dei redditi consente di recuperare parte delle spese sostenute durante l’anno tramite un sistema di detrazioni e deduzioni fiscali. Le detrazioni riducono direttamente l’IRPEF da versare, mentre le deduzioni abbassano il reddito imponibile. Il recupero delle spese è possibile solo se documentato con ricevute, fatture o bonifici, da indicare nel modello 730 o Redditi. È ammessa la presentazione di una dichiarazione integrativa entro cinque anni, utile per inserire spese dimenticate in precedenza, come ad esempio rette scolastiche o attività extrascolastiche. Le spese scolastiche, in particolare, sono tra le voci più rilevanti e ammesse alla detrazione IRPEF del 19%, entro un tetto di 1.000 euro per figlio a partire dal 2025.
Rientrano tra i costi detraibili quelli relativi a iscrizione, frequenza, mensa, servizi integrativi e ampliamento dell’offerta formativa, purché sostenuti per scuole dell’infanzia, primarie, secondarie o università, sia pubbliche sia paritarie. Ai fini della detrazione, è necessario effettuare pagamenti tracciabili e utilizzare correttamente i codici nel modello 730: il codice 12 per le scuole non universitarie e il 13 per l’università. La detrazione effettiva non supera i 190 euro annui per figlio. L’inserimento accurato delle spese, unito alla conservazione della documentazione, è essenziale per beneficiare degli sconti fiscali. In caso di omissioni, la normativa offre comunque la possibilità di rimediare in un secondo momento.
È possibile inserire anche le spese per le gite scolastiche? Ecco la risposta dell’esperto
Una domanda sulle spese scolastiche, che in molti possono farsi, è la seguente: è possibile inserire anche le spese per le gite scolastiche nel modello 730? A dare la risposta, è stato un noto esperto e commercialista italiano, il dottor Massimiliano Allievi. I particolare, l’esperto ha spiegato che le spese per le gite scolastiche possono essere inserite nella dichiarazione dei redditi, in quanto fanno parte delle spese legate alla scuola dei nostri figli, e che si possono recuperare al 19%. Oltre alle gite scolastiche, spiega ancora l’esperto, si possono recuperare le tasse pagate, e anche la mensa pre e post-scuola. Non solo: anche la spesa per lo scuolabus può essere inserita nella dichiarazione dei redditi.
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L’esperto spiega, però, che per farlo, è necessario avere la capienza fiscale, e cioè delle imposte pagate, da cui poter agganciare la detrazione e recuperare i soldi. La capienza fiscale rappresenta il limite massimo entro cui un contribuente può beneficiare delle detrazioni IRPEF. Se l’ammontare dell’imposta dovuta è inferiore alle detrazioni spettanti, la parte eccedente viene persa e non può essere recuperata negli anni successivi. Questo accade frequentemente in presenza di redditi bassi, dove l’imposta lorda è insufficiente a compensare tutte le detrazioni previste. Ad esempio, con 2.000 euro di detrazioni ma solo 1.500 euro di IRPEF da pagare, si potrà beneficiare solo di 1.500 euro, mentre i restanti 500 saranno irrecuperabili.
Quali spese scolastiche non potete detrarre
Quanto alle spese scolastiche, non tutte sono ammesse alla detrazione. Restano escluse voci come l’acquisto di libri di testo, materiale di cancelleria, zaini e astucci, nonché il trasporto scolastico gestito privatamente. Rientrano invece tra le spese detraibili quelle per iscrizione, frequenza, contributi scolastici, mensa, attività integrative, gite e trasporti solo se gestiti da enti pubblici o dalla scuola.