Cani, 5 accorgimenti per renderli più complici: “Non fate mai questa cosa”

Se i vostri cani non sono abbastanza collaborativi, provate a seguire questi cinque accorgimenti: li renderete più complici e rispettosi.

I cani sono i migliori amici dell’uomo: fedeli, affezionati e giocherelloni, essi sono gli animali perfetti per chi ha bisogno di un animale che stia sempre al suo fianco. Tutti i cani, però, devono essere educati dal proprio padrone. Educare un cane significa, in effetti, molto più che insegnargli a rispondere ai comandi: vuol dire costruire una relazione fondata su fiducia e rispetto reciproci. Un cane educato vive meglio in famiglia e nella società, poiché riconosce i confini e adotta comportamenti più equilibrati. Questo riduce stress e conflitti domestici, facilitando la convivenza. La risposta ai comandi diventa anche una questione di sicurezza, evitando fughe o reazioni impulsive verso altri animali o persone. L’educazione stimola la mente del cane, previene noia e ansia e favorisce la socializzazione, rendendo più semplici le interazioni con ambienti e individui nuovi.

Diversa dall’addestramento, che si concentra su abilità specifiche, l’educazione riguarda la quotidianità e la comprensione dei bisogni dell’animale. Se iniziata nei primi mesi, ma possibile anche in età adulta, rafforza profondamente il legame tra cane e proprietario. Una corretta educazione rafforza, dunque, il rapporto tra cane e padrone, e risolve dei problemi che possono presentarsi quando il padrone adotta il cane, come quelli di una scarsa complicità o collaborazione. Come spiegato da un noto medico veterinario, esperto in comportamento degli animali, è necessario adottare un comportamento corretto, e non fare errori che potrebbero solo peggiorare il rapporto con il proprio animale. In particolare, l’esperto, e cioè il dottor Diego Rendini, spiega che assumere un atteggiamento autoritario e punitivo nei confronti del cane è sbagliato e pericoloso: questo metodo è controproducente, in quanto nuoce al benessere psicofisico del cane e al rapporto con quest’ultimo.

Ecco i cinque accorgimenti da seguire per rendere i cani più complici

E allora, cosa si può fare per rendere i cani più complici e collaborativi? L’esperto suggerisce, prima di tutto, di essere un proprietario autorevole ed empatico, ma non autoritario. Il secondo accorgimento è quello di stabilire delle regole di convivenza chiare, ed essere sempre coerenti nel farle rispettare. Il terzo accorgimento è quello di applicare sempre il test del consenso: questo serve a verificare se il nostro cane è intenzionato a interagire con noi in quel momento. Qualora non lo fosse, anche il cane merita i suoi spazi.

Cani complici
Due dei cinque accorgimenti. (Fonte: Instagram – @diegorendini).

E ancora: utilizzare meno no possibili. E, se un no è davvero necessario, il dottore consiglia di usare almeno altri dieci sì. Così facendo, il cane capirà che il ‘no‘ non è una punizione, ma una necessità. Infine, il quinto accorgimento è quello legato alla condivisione di nuove esperienze con i nostri cani. Nel momento in cui abbiamo un cane ben socializzato, spiega l’esperto, possiamo adottare delle piccole variazioni nella quotidianità, come ad esempio il cambio di un percorso per raggiungere una destinazione, come può essere il ritorno a casa. Oppure, si possono fare delle nuove escursioni con il proprio cane: tutte esperienze che, proprio come con gli esseri umani, costruiranno dei nuovi ricordi e rafforzare la coesione con il cane. Così, i cani saranno più complici e collaborativi!

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