Sapete cosa fanno i gatti quando restano da soli? Una nota esperta fa chiarezza, e rivela quale comportamento non bisogna sottovalutare.
I gatti domestici esprimono una varietà di comportamenti che riflettono il loro stato emotivo e il rapporto con l’ambiente e con gli umani. Quando i padroni sono presenti, molti gatti cercano il contatto fisico: si avvicinano per ricevere carezze, si strofinano sulle gambe e producono fusa, segnali chiari di benessere e fiducia. Un gesto particolarmente tenero è il cosiddetto “fare la pasta”, che richiama il comfort dell’infanzia. Alcuni felini seguono i proprietari da una stanza all’altra, mostrando il desiderio di far parte del nucleo familiare. Esporre la pancia è un gesto significativo: indica grande sicurezza, anche se non sempre rappresenta un invito a essere accarezzati. Lo sfregarsi su persone e oggetti serve sia a marcare il territorio che a rafforzare il senso di appartenenza al gruppo. Il gioco, infine, stimola l’istinto predatorio e favorisce l’interazione.
Dall’altra parte, però, in casa, quando i padroni sono presenti ma impegnati altrove, i gatti manifestano anche la loro natura indipendente. Si isolano in spazi tranquilli o sopraelevati per dormire o osservare, dedicano tempo alla toelettatura, che contribuisce al loro equilibrio psicofisico, ed esplorano l’ambiente in modo silenzioso. Pur non cercando sempre l’interazione, continuano a marcare il territorio attraverso graffi e sfregamenti. Gran parte della giornata viene trascorsa riposando in luoghi scelti con cura. Quindi, il gatto domestico alterna momenti di socialità e autonomia. Questo equilibrio riflette il suo carattere di animale sociale facoltativo, capace di instaurare legami profondi pur mantenendo spazi di indipendenza. Ogni gatto esprime affetto e sicurezza attraverso piccoli gesti quotidiani, diversi da individuo a individuo.
Cosa fanno i gatti quando restano da soli? Esperta rivela i comportamenti possibili e quello che potrebbe preoccupare
Ma vi siete mai chiesti cosa fanno i gatti quando sono da soli? Quali comportamenti sono tipici, e quale atteggiamento, invece, potrebbe essere problematico? Iniziamo dal comportamento più tipico e normale, soprattutto per i gatti che vivono esclusivamente in appartamento: una nota esperta di psicologia e comportamento dei gatti, la dottoressa Elena Angeli, rivela che, per la maggior parte del tempo in cui i padroni non ci sono, i gatti si rilassano o dormono. Possono, altresì, darsi all’esplorazione: soprattutto nelle case nuove, infatti, i gatti approfittano del tempo in cui i padroni non ci sono, oppure dormono, per esplorare le zone della casa.
Un’altra attività normale è quella del grooming: si tratta di un’attività di autotoelettatura, mediante cui il gatto si rilassa e trascorre del tempo. Il comportamento che, invece, potrebbe non essere positivo, e non dovrebbe essere sottovalutato, è quello dei vocalizzi rumorosi e continui. Alcuni gatti, soprattutto se lasciati da soli per ore, potrebbero, infatti, sfogare la loro frustrazione miagolando ad alto volume per molto tempo. Queste vocalizzazioni potrebbero, in effetti, essere espressioni di forte noia o addirittura stress: qualora i vostri vicini di casa, dunque, vi dicessero che i gatti vocalizzano molto, o ve ne doveste accorgere in un altro modo, potrebbe essere consigliabile consultare un esperto, per risolvere la situazione. Non bisogna, infatti, farsi ingannare dalla natura indipendente del gatto. L’esperta spiega, infatti, che, se non adeguatamente stimolato, il gatto in appartamento potrebbe sviluppare apatia e stress.
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