Le previsioni meteo del noto meteorologo Mario Giuliacci: ecco come sarà la condizione meteorologica in Italia nelle prossime settimane, fino al 21 luglio.
Anche la seconda ondata di caldo dell’estate è terminata: la scorsa settimana, infatti, l’anticiclone africano ha iniziato ad allontanarsi dall’Italia, spazzato via da una corrente atlantica che ha, prima di tutto, attraversato l’Italia Settentrionale e, pian piano, si è spostata fino all’Italia Meridionale. La corrente atlantica ha causato forti temporali e un conseguente abbassamento delle temperature, e in questi giorni, le temperature massime medie di molte città italiane si mantengono sotto i 30 gradi, o sfiorano questo numero. Ma cosa succederà nei prossimi giorni? Quanto durerà il fresco e quando, invece, le temperature torneranno a salire oltre i 30 o 35 gradi?
A rivelarlo, sul proprio canale YouTube, è stato un noto esperto del meteo e delle temperature: il colonnello Mario Giuliacci. Il meteorologo ha spiegato che le prossime due settimane saranno caratterizzate da un continuo alternarsi tra temperature più alte e giornate caratterizzate da perturbazioni e temperature più basse. Una buona e una cattiva notizia, dunque: la rinfrescata continuerà per alcuni giorni, poi torneranno le temperature più alte, e poi viceversa. Prima di tutto, spiega il meteorologo, le temperature resteranno più fresche fino all’11 luglio, poi, tra il 13 e il 15 luglio ritornerà l’anticiclone africano. La comparsa sarà breve, dato che il prossimo 16 luglio torneranno le correnti atlantiche, ma dal 13 al 15 luglio farà davvero caldo, in quanto l’anticiclone sarà possente.
Meteo Italia: le previsioni fino al 21 luglio di Mario Giuliacci
Da mercoledì 16 luglio, dunque, le correnti atlantiche riattraverseranno il nostro Paese. Il maltempo, dunque, interesserà l’Italia anche la prossima settimana: dopo l’interruzione dei temporali, prevista tra oggi e domani, giovedì 10 luglio, questi torneranno solo al Nord Italia tra il 12 e il 13 luglio. Poi, per l’appunto, la prossima settimana, tra il 16 e il 18 luglio, i temporali dovrebbero interessare l’intero Paese. La fase temporalesca durerà tre giorni, e dal 19 luglio ritornerà l’anticiclone africano.
Ma quanto durerà l’anticiclone africano, in arrivo il 19 luglio? La risposta non è ancora chiara: potrebbe durare, infatti, fino al 21 luglio, o protrarsi anche per buona parte dell’ultima decade di luglio, forse anche fino alla fine del mese. Il 19 luglio arriverà , dunque, la terza ondata di caldo di questa estate 2025? Non è ancora chiaro, ma si attendono ulteriori delucidazioni e precisazioni, che saranno più chiare con l’avvicinarsi della fine di luglio.
Differenza tra anticiclone africano e correnti atlantiche
Ma qual è, esattamente, la differenza scientifica tra l’anticiclone africano e le correnti atlantiche, e come influenza le temperature estive? L’anticiclone africano e le correnti atlantiche sono due sistemi atmosferici molto diversi, sia per origine che per effetti sul clima italiano ed europeo. L’anticiclone africano nasce sopra il Sahara ed è caratterizzato da aria calda, secca e molto stabile. Si forma quando l’aria calda sale negli strati superiori dell’atmosfera e poi discende comprimendosi, creando una zona di alta pressione soprattutto in quota. Quando si espande verso nord, raggiunge il Mediterraneo e provoca ondate di calore intense e durature, con temperature che possono superare i 35-40°C e un cielo privo di nubi.
Le correnti atlantiche, invece, provengono dall’Oceano Atlantico e trasportano aria più fresca e umida. Questi flussi, legati all’anticiclone delle Azzorre e alle perturbazioni atlantiche, contrastano il caldo africano. Portano variabilità atmosferica, abbassano le temperature e favoriscono precipitazioni e temporali, specialmente nel Nord Italia e nell’Europa occidentale. Mentre l’anticiclone africano rende le estati stabili e molto calde, le correnti atlantiche introducono pause più fresche e instabili. L’alternanza tra questi due sistemi determina, quindi, le caratteristiche delle estati italiane: più lunghe e torride quando prevale l’aria sahariana, più miti e variabili quando riescono a inserirsi le masse d’aria oceaniche.