Le cause sono diverse, ma la soluzione è sempre e solo una: ecco perché i gatti graffiano le porte…e cosa bisogna fare per accontentarli!
I gatti, sia domestici che selvatici, possiedono un marcato istinto esplorativo, frutto della loro natura di predatori solitari. Esplorare l’ambiente è un comportamento innato, necessario in natura per individuare prede, nascondigli e fonti di approvvigionamento. Anche quando il cibo è garantito, questo impulso rimane vivo e si manifesta nella curiosità per tutto ciò che li circonda. L’esplorazione stimola la mente del gatto e previene la noia. Nuovi odori, movimenti e oggetti rappresentano occasioni di apprendimento e di stimolo sensoriale, mantenendo attivi i loro riflessi e le capacità cognitive. L’ambiente circostante è percepito come un territorio da conoscere e difendere: il gatto esplora per delimitare il proprio spazio e segnalarne la presenza tramite odori e graffi, aumentando così il senso di sicurezza.
Anche in casa, il gatto ispeziona ogni angolo, sale su mobili, si infila in scatole e dietro le tende, attratto da qualsiasi cambiamento. Ogni novità viene analizzata con attenzione, poiché potrebbe nascondere un’opportunità o un pericolo. Il gioco stesso, che simula situazioni di caccia ed esplorazione, rappresenta un’attività fondamentale per lo sviluppo delle sue abilità motorie e cognitive. Molti gatti domestici manifestano un forte richiamo verso l’ambiente esterno. All’aperto trovano stimoli nuovi, occasioni di movimento e possibilità di espandere il proprio territorio. Tuttavia, l’uscita non è priva di rischi e richiede precauzioni adeguate, come ambienti protetti o l’uso della pettorina. Soddisfare l’istinto esplorativo del gatto contribuisce in modo significativo al suo benessere psicofisico.
Perché i gatti graffiano le porte e cosa deve fare il padrone? Ecco tutte le cause
Uno dei segnali tipici dell’istinto esplorativo dei gatti è il fatto che questi ultimi graffino le porte chiuse. Questo comportamento è molto ricorrente, ma qual è il motivo? A rivelarlo, è stato una nota esperta di comportamento dei gatti, e cioè la dottoressa Elena Angeli. Le motivazioni possibili, in particolare, sono tre, ma la soluzione è sempre, e solo, una. Andiamo con calma: la prima motivazione è di natura etologica, e si trova nel bisogno perlustrativo dei felini. Infatti, i gatti, che, in natura, sono dei predatori, ma anche delle prede, hanno bisogno di avere tutto il loro territorio sempre sotto controllo: chiudere una porta, dunque, non permette loro di avere l’intero territorio sotto controllo.
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La porta chiusa, che impedisce la visuale o addirittura il passaggio, crea, dunque, nei gatti, uno stato istintivo di disagio e di stress. Da lì, la richiesta di farla aprire. La seconda motivazione è la libertà decisionale e di movimento: queste sono due caratteristiche imprescindibili per il loro benessere. Infine, la terza motivazione è che il gatto potrebbe semplicemente voler uscire, e cioè accedere all’esterno. E la soluzione? L’esperta dà la risposta definitiva: la soluzione è sempre aprire le porte. In una casa dove vive un gatto, infatti, tutte le porte devono essere aperte, e il gatto deve poter girare, perlustrare e accedere in tutte le zone di essa. Vivere con un gatto, spiega infine l’esperta, significa anche questo, e non garantire questa libertà al felino può creare uno stress anche importante. Non sottovalutate mai il bisogno di libertà del gatto!