Mutuo prima casa, chi si trasferisce all’estero può ancora detrarre gli interessi? Il chiarimento dell’Agenzia delle Entrate

L’Agenzia delle Entrate ha fornito un chiarimento molto utile a chi ha acquistato la prima casa con un mutuo, e ottiene le detrazioni sugli interessi passivi collegati al finanziamento stesso, ma vuole trasferirsi all’estero o l’ha appena fatto.

Il mutuo per l’acquisto della prima casa rappresenta in Italia una formula di finanziamento particolarmente agevolata grazie a specifiche misure fiscali e normative. Uno degli strumenti più rilevanti è il Fondo di Garanzia Consap, che consente allo Stato di coprire parte del capitale erogato, facilitando l’accesso al credito, soprattutto per i soggetti con redditi medio-bassi o profili lavorativi instabili. Nel 2025, questa copertura arriva fino all’80% per gli under 36 con ISEE inferiore a 40.000 euro, mentre si ferma al 50% per le altre categorie, sempre entro un limite di 250.000 euro. In fase di acquisto, se l’immobile proviene da un privato, si applica un’imposta di registro agevolata al 2%, mentre l’IVA è ridotta al 4% per compravendite da costruttore. Le imposte ipotecaria e catastale, invece, sono fisse a 50 euro ciascuna.

Per accedere ai benefici, l’immobile deve diventare l’abitazione principale e il richiedente non deve possedere altri immobili acquistati con agevolazioni simili. La residenza deve inoltre trovarsi, o essere trasferita entro 18 mesi, nello stesso Comune dell’immobile. Le agevolazioni decadono in caso di vendita prima di 5 anni, salvo riacquisto entro 12 mesi. La garanzia statale resta valida fino al 31 dicembre 2027. Tra i vari vantaggi collegati al mutuo sulla prima casa, non si può non citare quello sul piano fiscale. È previsto, infatti, un beneficio IRPEF del 19% sugli interessi passivi del mutuo, calcolato fino a un massimo annuo di 4.000 euro. Durante il primo anno, anche alcune spese accessorie, come gli onorari notarili, risultano detraibili.

Mutuo prima casa: è possibile ottenere le detrazioni sugli interessi passivi anche se ci si trasferisce all’estero?

Grazie alle detrazioni sugli interessi passivi del mutuo, vi può essere un risparmio fiscale di circa 760 euro per contribuente: una cifra sicuramente non indifferente. Ma è possibile continuare a ottenere le detrazioni sugli interessi passivi, qualora il contribuente decidesse di trasferirsi all’estero, pur lasciando l’immobile italiano come abitazione principale? A rispondere a un contribuente che ha posto questa domanda mediante la Posta di FiscoOggi, è stata l’Agenzia delle Entrate. L’ente, in particolare, ha spiegato che la possibilità di continuare a beneficiare della detrazione del 19% sugli interessi passivi del mutuo per la prima casa resta valida anche in caso di trasferimento all’estero, ma a condizioni ben precise. L’Agenzia delle Entrate, ha, infatti, chiarito che il diritto alla detrazione non decade se il contribuente si sposta fuori dall’Italia per motivi di lavoro, purché il trasferimento avvenga dopo l’acquisto dell’immobile e siano ancora soddisfatti i requisiti previsti dall’articolo 15 del TUIR.

Mutuo prima casa
La precisazione dell’Agenzia delle Entrate. (Fonte: Twitter – X @Agenzia_Entrate).

In particolare, è necessario che l’abitazione oggetto del mutuo rimanga formalmente la dimora principale, anche se di fatto non più abitata per esigenze lavorative. È altresì essenziale che il contribuente non abbia acquistato un’altra abitazione principale all’estero nel nuovo Stato di residenza. In caso contrario, il diritto alla detrazione fiscale verrebbe meno. La normativa, quindi, riconosce la possibilità di mantenere il beneficio fiscale anche in presenza di un trasferimento, ma soltanto quando tale spostamento sia legato all’attività lavorativa e non comporti il radicamento in un nuovo immobile principale all’estero. Si tratta di una forma di tutela rivolta a chi, pur lavorando all’estero, mantiene un forte legame con il proprio immobile in Italia, che resta qualificato come abitazione principale.

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