Dolce a colazione: sbaglio comune o segreto del buonumore? Cosa dice l’esperta

Mangiare dolci a colazione è un vizio da evitare o rituale che fa bene all’anima? In un’epoca in cui zuccheri e sensi di colpa vanno spesso a braccetto, la nutrizionista ci aiuta a fare chiarezza.

Ogni mattina, milioni di italiani si siedono a tavola per concedersi il primo piacere della giornata: la colazione. Cornetti, biscotti, fette biscottate con marmellata, cappuccini zuccherati, cereali al cioccolato. Ma ci stiamo facendo del male o, in realtà, stiamo solo seguendo un naturale bisogno di dolcezza? La risposta non è così scontata, ma per fortuna esiste una voce esperta capace di fare chiarezza: quella della nutrizionista Giulia Biondi, conosciuta sui social con il nome Bilanciamoci.

Il punto di partenza è uno sguardo onesto e privo di allarmismi: sì, spesso abusiamo di zuccheri e grassi, e succede a noi adulti ma ancor più ai bambini. Non è però necessario demonizzare i dolci, né pensare che per stare bene serva eliminarli completamente. Lo zucchero, come spiega la dottoressa, non è il male assoluto. Il fabbisogno medio di zuccheri aggiunti per un adulto attivo ma sedentario è di circa 25 grammi al giorno, ma spesso questo limite viene superato con estrema facilità.

L’equilibrio è la vera chiave (e anche il vero piacere)

Ma allora, siamo tutti dipendenti dallo zucchero? Nemmeno questo è del tutto vero. Non si tratta di dipendenza, ma di golosità. Il problema nasce quando perdiamo consapevolezza, quando non sappiamo dare il giusto posto a certi alimenti all’interno di una dieta equilibrata. In altre parole, il problema non è il dolce in sé, ma l’approccio che adottiamo verso di esso. Se ogni colazione diventa un’esplosione di zuccheri e carboidrati raffinati senza alcun bilanciamento nutrizionale, è chiaro che si innesca un circolo vizioso di picchi glicemici, fame continua e stanchezza. Ma se impariamo a bilanciare quel momento con scelte più complete, la colazione può diventare non solo sostenibile, ma anche benefica per il nostro umore e la nostra energia. Conviene dire che lo zucchero fa male? No. Conviene eliminarlo del tutto? Assolutamente no. Secondo l’esperta, quando si vieta qualcosa in modo assoluto, spesso si innesca un meccanismo di compensazione che porta a esagerare in altro modo. È un pendolo che oscilla tra eccessi e rinunce.

Profilo Bilanciamo, colazione dolce
Profilo Bilanciamo, colazione dolce

La soluzione? Il buon senso. Imparare ad ascoltare il proprio corpo, a riconoscere la fame reale da quella emotiva, a costruire pasti bilanciati anche quando vogliamo concederci qualcosa di dolce. Un esempio? Aggiungere dello yogurt intero e un frutto a dei biscotti secchi al mattino. In questo modo non solo prolunghiamo la sazietà, ma miglioriamo anche il profilo nutrizionale del pasto. Oppure scegliere uno yogurt alla frutta, come spuntino pre-allenamento, sapendo che in quel momento il corpo utilizzerà rapidamente quell’energia.

Non serve scegliere sempre e solo prodotti senza zucchero se poi si finisce per abusare di dolcificanti o mangiare comunque troppo. La verità è che, nel lungo periodo, questo approccio consapevole ci aiuta non solo a vivere meglio il rapporto con i dolci, ma anche quello con tutti gli altri alimenti. Perché impariamo a scegliere in base a ciò di cui abbiamo bisogno, in base ai nostri gusti e ai nostri ritmi, senza sensi di colpa o rigidità inutili.

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