Cosa succede quando l’amore si scontra con il dubbio, il desiderio e la paura di perdere l’altro? C’è una serie su Netflix che ricorda le dinamiche di Temptation Island, ecco di quale si tratta.
Nel panorama delle serie italiane, Fedeltà si distingue come un intenso viaggio nei territori più delicati dell’amore e del desiderio. Distribuita da Netflix a partire dal 14 febbraio 2022, questa miniserie drammatica e romantica prende spunto dall’omonimo romanzo di Marco Missiroli, vincitore del Premio Strega Giovani, e si sviluppa in sei episodi diretti da Andrea Molaioli e Stefano Cipani. I protagonisti sono Michele Riondino nel ruolo di Carlo Pentecoste e Lucrezia Guidone nei panni di Margherita Verna, una coppia sposata che vive a Milano e che si trova ad affrontare il crollo dell’equilibrio coniugale.
Carlo insegna scrittura creativa e coltiva ambizioni letterarie, mentre Margherita ha lasciato l’architettura per lavorare come agente immobiliare. Il loro matrimonio, all’apparenza solido e complice, viene improvvisamente scosso dal sospetto di un possibile tradimento di Carlo con una giovane studentessa, Sofia. Quel dubbio non resta confinato all’immaginazione ma diventa il detonatore di una crisi profonda, in cui ogni certezza viene messa in discussione.
Le radici della gelosia: quando l’amore diventa insicurezza
Fedeltà non si limita a raccontare una storia di corna e sospetti ma diventa uno specchio delle tensioni moderne che attraversano le relazioni. La serie esplora cosa significhi davvero essere fedeli non solo al partner ma anche a se stessi, ai propri desideri e ai propri limiti. La sceneggiatura minimalista e i dialoghi intensi donano ai personaggi un’umanità autentica, rendendo lo spettatore partecipe del loro smarrimento e delle loro scelte. Il finale lascia aperte numerose interpretazioni e, pur differendo da quello del romanzo, non chiude completamente il cerchio.
Una scelta che stimola il pubblico a immaginare il futuro dei protagonisti e che potrebbe persino aprire le porte a una nuova stagione. Fedeltà diventa così un esperimento riuscito tra introspezione psicologica, tensione narrativa e seduzione visiva, quasi una versione italiana e più introspettiva di Temptation Island, dove però le tentazioni sono interiori prima che esterne. Dietro le tensioni raccontate da Fedeltà si nasconde una delle emozioni più esplosive e misteriose nei rapporti: la gelosia. Da sempre studiata in psicologia, la gelosia è molto più di un semplice timore di essere traditi. È un sentimento complesso, che parla di insicurezza, bisogno di riconoscimento e paura dell’abbandono.
Fedeltà: una serie che mette alla prova l’amore e l’identità
La psicologa e sessuologa clinica Valeria Randone ha approfondito a lungo le dinamiche di questo stato emotivo, mettendo in luce le sue origini profonde. Chi prova gelosia spesso si confronta con un senso di inadeguatezza, con vecchie ferite non ancora rimarginate e con il bisogno quasi viscerale di essere l’unico punto focale per il partner. Il sospetto si insinua così come una crepa che si allarga, anche quando manca qualsiasi prova concreta.
Secondo Randone, in piccole dosi la gelosia può addirittura avere una funzione positiva: rende più attenti, più presenti, più legati. Ma quando prende il sopravvento e si trasforma in un pensiero fisso, inizia a intossicare la relazione. Si parla allora di gelosia patologica, un vortice di controllo e diffidenza che può portare a scenate, crisi di ansia e isolamento. Chi ne soffre arriva a controllare compulsivamente i social, il telefono, gli spostamenti del partner, trasformando il legame in una prigione emotiva.
La terapia è spesso l’unico strumento efficace per rompere questo circolo vizioso. Un percorso psicologico individuale aiuta a scavare dentro le insicurezze personali e a dare loro un nome, mentre la terapia di coppia ricostruisce fiducia e comunicazione, mettendo in campo nuove dinamiche relazionali. Il lavoro terapeutico permette di riportare il desiderio su binari più sani, in cui la passione non sia soffocata dalla paura, ma alimentata dal rispetto reciproco.