Avrete sicuramente sentito dire che l’aria condizionata toglie l’abbronzatura: ma è vero, o è solo una credenza comune? Un noto professore di fisica rivela la reale correlazione tra le due.
L’abbronzatura è il risultato di un processo biologico attivato dall’esposizione della pelle ai raggi ultravioletti (UV), provenienti sia dalla luce solare sia da fonti artificiali. Questo meccanismo non è solo estetico, ma rappresenta una risposta di difesa naturale. I raggi UV stimolano i melanociti, cellule presenti nell’epidermide, a produrre melanina, il pigmento che determina il colore della pelle, dei capelli e degli occhi. Una volta prodotta, la melanina viene trasferita ai cheratinociti e si accumula attorno al nucleo cellulare, formando una sorta di scudo protettivo contro i danni al DNA. Il graduale scurimento della pelle è il segno visibile di questa azione, che ha una funzione essenziale: ridurre la penetrazione dei raggi UV negli strati più profondi dell’epidermide. L’abbronzatura agisce quindi come un filtro solare endogeno, attenuando gli effetti dannosi dell’esposizione solare, tra cui scottature e, nel lungo termine, il rischio di sviluppare tumori cutanei.
Tuttavia, la melanina non è sufficiente a garantire una protezione totale: l’eccessiva esposizione senza adeguate precauzioni può causare danni seri, compreso il fotoinvecchiamento. È, dunque, sempre necessario spalmare la protezione solare sulla pelle, per evitare danni anche importanti. Il tipo e la quantità di melanina variano in base al fototipo di ciascun individuo. Alcuni producono prevalentemente eumelanina, più scura e protettiva, altri più feomelanina, meno efficace contro i raggi UV. In definitiva, l’abbronzatura va intesa non come simbolo di benessere, ma come espressione di un equilibrio precario tra esposizione e difesa biologica.
L’aria condizionata: è vero che toglie l’abbronzatura? Ecco cosa spiega un noto professore di fisica
Così come si forma, in risposta all’esposizione ai raggi UV, l’abbronzatura si toglie, gradualmente, quando l’esposizione inizia a diminuire. Vi sono dei fattori, in particolare, che contribuiscono a farla svanire più velocemente, tra i quali l’infiammazione e le scottature, che facilitano la desquamazione precoce e, dunque, che fanno ‘spellare‘ più velocemente. Un altro fattore che contribuisce a far svanire più velocemente l’abbronzatura è la secchezza della pelle. In effetti, come spiegato da un noto esperto di fisica, il professore Vincenzo Schettini, l’abbronzatura svanisce perché la pelle si rigenera continuamente: le cellule superficiali, vecchie e danneggiate, vengono, cioè, eliminate, e vengono rimpiazzate da quelle che si trovano negli strati inferiori, e ciò accade soprattutto quando la pelle è disidratata.
Proprio nella disidratazione della pelle, si trova la chiave di una credenza comune, secondo la quale l’aria condizionata faciliterebbe una veloce perdita dell’abbronzatura. L’esperto di fisica spiega, in effetti, che non c’è una correlazione diretta tra le due cose: non è vero, cioè, che l’aria condizionata toglie l’abbronzatura. Essa può, però, costituire uno dei fattori della disidratazione della pelle, che, di conseguenza, facilita la perdita dell’abbronzatura. Questo perché l’aria condizionata contribuisce a mantenere l’ambiente secco, e, di conseguenza, il sudore evapora più facilmente dalla nostra pelle, contribuendo a renderla più secca.
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Il legame tra aria condizionata e perdita dell’abbronzatura è, dunque, indiretto, ma un fondo di verità, alla lontana, c’è. Per evitare di eliminare presto l’abbronzatura, però, piuttosto che spegnere l’aria condizionata, bisognerebbe fare attenzione a mantenere la pelle idratata, con una crema idratante e mettendo il doposole dopo ciascuna esposizione al sole. Questo eviterà la secchezza e, dunque, rallenterà il processo di sostituzione della pelle vecchia con quella nuova!