Tre consigli utili per prevenire in maniera efficace la febbre del Nilo: farmacista rivela come fare e se bisogna preoccuparsi.
Le zanzare rappresentano uno degli insetti più diffusi e molesti a livello globale. Solo le femmine pungono uomini e animali per prelevare il sangue, essenziale per lo sviluppo delle uova. Sebbene le punture causino principalmente fastidi cutanei, come prurito, rossore e gonfiore, non sono prive di implicazioni sanitarie. La reazione è provocata dalla saliva della zanzara, che contiene sostanze anticoagulanti e potenzialmente allergizzanti. Nei soggetti più sensibili, specie bambini, le conseguenze possono estendersi a febbre, linfonodi ingrossati o infezioni dovute al grattamento. Ben più preoccupanti sono però le malattie che questi insetti possono trasmettere.
Anche gli animali domestici sono a rischio: i cani, ad esempio, possono contrarre la filaria, un parassita potenzialmente letale. L’aumento delle temperature e la tropicalizzazione di molte aree europee stanno ampliando l’areale di diffusione di alcune di queste malattie. La presenza massiccia di zanzare può influire sul benessere generale, disturbando il sonno e riducendo la qualità della vita. In Italia, poi, esse sono veicolo di virus come West Nile, Chikungunya, Dengue e, in certi casi, anche malaria. Su scala globale, contribuiscono alla diffusione di patologie gravi come Zika, febbre gialla, encefaliti e febbri emorragiche. Proprio del virus West Nile, noto anche come ‘Febbre del Nilo‘, si sta parlando in questi giorni: come spiegato da un noto farmacista italiano, il dottor Jonathan, questo virus è diventato endemico nel nostro Paese. Ciò significa, cioè, che ogni anno si registrano casi confermati e, sfortunatamente, anche decessi.
Febbre del Nilo: i consigli del farmacista per prevenirla
Il virus è trasmesso, principalmente, dalle zanzare di tipo Culex, come la Culex Pipiens: queste zanzare, in particolare, pungono gli uccelli infetti, per poi passare all’uomo. Negli ultimi mesi, in Italia, e in particolar modo in Lazio, si sono presentati diversi casi di infezione, e anche una decina di decessi. Secondo quanto rivelato dall’esperto, però, i numeri non sono particolarmente preoccupanti: circa l’80% delle persone infette non presenta sintomi, e meno dell’1% sviluppa sintomi gravi come le meningiti e le encefaliti, complicazioni che emergono in maniera particolare nelle persone più anziane, o nelle persone immunodepresse. Sfortunatamente, non esiste ancora una cura specifica contro questo virus: si cura solo con supporto medico e reidratazione continua.
Il modo migliore per contrastare questo virus è, dunque, prevenire le punture di zanzara. Ma come fare a prevenirle? L’esperto ha dato tre consigli in particolare: prima di tutto, bisogna usare repellenti efficaci e testati, che allontanino il più possibile questi insetti. Quando possibile, conviene coprirsi di sera, perché è proprio durante la sera che questi insetti agiscono maggiormente. Infine, eliminare i ristagni d’acqua è fondamentale. Questo è, in effetti, il metodo più efficace per prevenire la proliferazione delle zanzare, poiché è lì che depongono le uova e crescono le larve.
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È fondamentale svuotare o coprire regolarmente contenitori come sottovasi, secchi o ciotole, soprattutto dopo piogge o irrigazioni. Oggetti come copertoni, teloni o grondaie vanno gestiti in modo da impedire l’accumulo d’acqua. Quando non è possibile eliminarla, è utile ricorrere a larvicidi biologici, sicuri per l’ambiente. Limitare ogni possibile raccolta d’acqua, anche in oggetti inutilizzati, è una strategia semplice ma decisiva per interrompere il ciclo riproduttivo delle zanzare.