Un uomo ha ricevuto un pagamento di 340.000€ tramite bonifico, per errore. Ingolosito dall’ingente somma di denaro comparsa improvvisamente sul suo conto corrente, il ‘fortunato’ ha deciso di non restituirli. Come prevedibile, non è andata a finire bene.
Milioni di persone sono insoddisfatte della propria condizione economica. Non è un caso che il gioco d’azzardo non conosca confini: esiste in tutti e cinque i continenti e quotidianamente decine di milioni di persone puntano cifre piccole o grandi per provare a diventare ricche. D’altronde, alternative non ce ne sono molte: oltre al gioco d’azzardo, si può solo sperare di ricevere una grossa eredità. Una terza strada per diventare ricchi senza sforzi è ricevere un’ingente somma di denaro per sbaglio. Nelle ultime ore si sta parlando molto della storia di un uomo spagnolo residente a Novelda, nella provincia di Alicante.
L’imprenditore, come detto, ha ricevuto 341.000€ per sbaglio sul suo conto corrente bancario. I fatti sono accaduti ben 16 anni fa. Si tratta di un cittadino spagnolo – il cui nome non è stato reso pubblico – originario di Alicante. L’uomo ha ricevuto 341.000€ proprio dal comune di Novelda, nella comunità alicantina. Era il 2 settembre del 2008 e il bonifico a sei cifre gli era stato riconosciuto per “realizzazione di opere” a beneficio del Conservatorio di Danza. L’imprenditore, pur avendo ricevuto una cifra molto più alta del dovuto, non ha mai contattato né il comune di Novelda, né la polizia, per segnalare l’accaduto.
Riceve 340.000€ per errore dalla banca ma non li restituisce
Da quel giorno di settembre 2008 passarono poco meno di due anni. Nella primavera del 2010 l’amministrazione comunale di Novelda si rese conto dell’errore nel bonifico, a seguito di una segnalazione da parte del Banco de España, che chiedeva indietro il denaro ottenuto a debito dal piccolo comune spagnolo. Non è chiaro, tuttavia, quale sia l’errore di cui si parla: probabile che nel bonifico ci fosse uno zero in più del dovuto. Sta di fatto che, 16 anni dopo, il denaro non è più esigibile. Resta anche il fatto che l’imprenditore alicantino dovrà rispondere davanti alla giustizia spagnola di appropriazione indebita di 340.000€, cifra che non gli spettava e che non ha provveduto a restituire.
Per questo motivo, l’ipotesi più probabile è che l’imprenditore non restituirà il denaro ma affronterà tre anni e mezzo di carcere. Questa è la richiesta dell’accusa. Il processo si terrà il prossimo 3 ottobre nella seconda sezione della Banco de España. Insomma, l’uomo era convinto di averla fatta franca per 16 anni. Solo tre lustri dopo l’accaduto, infatti, si giungerà a una sentenza di tribunale che stabilirà il suo destino. Come detto, è pressoché certo che non restituirà i 340.000€ ma trascorrerà qualche anno in carcere (o agli arresti domiciliari, se dovesse risultare incensurato). La morale della storia è: quando si ricevono somme simili “per sbaglio”, è bene segnalare quanto accaduto alle autorità competenti. Soprattutto se si tratta di denaro inviato da un ente pubblico, la giustizia presto o tardi (in questo caso molto tardi) farà il suo corso.