Testamento: cosa succede se non si fa in tempo a redigerlo? Come funziona la divisione dell’eredità? Risponde a queste domande l’avvocato Guastamacchia
Non è mai un argomento semplice da trattare, tuttavia importantissimo, soprattutto se si è in presenza di una eredità che rischia di creare problemi e tensioni all’interno di un nucleo familiare. Stiamo parlando del testamento, documento con cui una persona, in possesso di una certa somma di denaro o di proprietà di qualsiasi tipo, è chiamata a stilare. In maniera tale che i suoi eredi non debbano poi affrontare la dolorosa e tediosa operazione della divisione dei beni. Con tutti gli eventuali dissapori che possono nascere.
Ma che cosa succede se un uomo o una donna, magari genitori di più figli, dimenticano o, caso più tragico, non fanno in tempo a redigere il proprio testamento?
Risponde a questa domanda l’avvocato Guastamacchia, consulente e divulgatore social che, tramite il suo profilo Instagram, seguito da migliaia di persone, risponde alle domande dei clienti virtuali, circa questioni annose come quella in esame.
Testamento, che cosa succede se non è mai stato redatto dal defunto: la spiegazione dell’esperto
La domanda, nella fattispecie, posta all’avvocato Guastamacchia da un suo cliente è la seguente: “Mio padre è morto e non ha fatto testamento: rischiamo di perdere tutti i beni dell’eredità? Dove vanno a finire questi beni?”. “Per rispondere a questa domanda, dobbiamo pensare a come funziona la successione, cioè il passaggio dei beni dal defunto ai rispettivi eredi“, esordisce l’esperto in materia. Che spiega: “Ci sono due tipi di successione: quella testamentaria, cioè regolata dal testamento, e quella, invece, legittima, cioè regolata dalla legge, dalle norme del codice civile. Il caso in esame riguarda, quindi, questa seconda categoria“.
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“Ebbene“, continua l’avvocato Guastamacchia, “il codice civile indica che in base ai soggetti che sono presenti al momento della morte verrà suddivisa l’eredità in determinate quote stabilite appunto dalla legge. Gli eredi più prossimi, normalmente i figli e il coniuge, andranno quindi a spartirsi l’intera eredità, chiaramente in quote. Quindi parteciperanno in base alle quote stabilite dal codice civile a tutti i beni che fanno parte, appunto, dell’eredità. Tutti i beni andranno quindi divisi per quote a tutti gli eredi. Non verranno, perciò, assegnati, almeno in una prima fase, i beni secondo le decisioni o le volontà degli eredi stessi. Potranno eventualmente effettuare questa operazione con la cosiddetta divisione, e cioè con l’assegnazione poi a ciascuno di quello che desidera“.