Veneto, storico negozio di Verona chiude i battenti dopo un secolo: la crisi del commercio non ha confini
Ogni giorno arriva da ogni regione d’Italia una storia che parla della chiusura di un’attività commerciale. Negozi storici, che in tanti casi hanno fatto parte e creato l’identità culturale di un luogo. Oggi, alla soglia del 2025, costretti ad abbassare per sempre le saracinesche di attività un tempo fiorenti, perché schiacciati da competitor troppo forti. Storie che arrivano al capolinea, per i tempi che cambiano, sì, ma anche per gli aiuti mai spesi da parte della politica nei confronti di commercianti. Che nelle loro attività avrebbero creduto ancora a lungo.
Nel tempo, i grandi competitor hanno schiacciato le piccole botteghe, i negozi, soprattutto di quelli a conduzione familiare. Camminando per le strade delle nostre città ce ne rendiamo conto: le vetrine scintillanti sono solo quelle dei brand più importanti, dei negozi di lusso, delle grandi catene di abbigliamento.
Sono in pochi coloro che ancora entrano nel negozio gestito magari da una famiglia, in cui trovare un commesso o una commessa disponibile a dispensare un consiglio di stile.
Niente a che vedere con i grandi magazzini, in cui i dipendenti sfrecciano avanti e indietro evitando il più possibile il contatto con la clientela.
E’ cambiata la modalità di acquisto degli abiti e degli accessori, compresi quelli per la casa, ed è cambiato il cliente. Che ora trova molto più comodo e sicuro l’acquisto fatto online, piuttosto che quello nel negozio fisico. Dicevamo le storie che arrivano da ogni parte d’Italia: secondo noi vale sempre la pena raccontarle, per il valore che hanno rappresentato certe attività.
Veneto, addio allo storico negozio di jeans di Verona
In Veneto, a Verona sta chiudendo uno storico negozio di jeans aperto, pensate, da quasi un secolo. Stiamo parlando di Basevi, che abbassa la saracinesca e va in pensione insieme ai titolari. In un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, il proprietario ha parlato proprio della difficoltà di competere con i grandi marchi che danno al cliente la possibilità di rimandare indietro il prodotto anche dopo tre mesi. Impossibile per il piccolo commerciante sopravvivere a competitor così spacciatamente vantaggiosi.
Ed è esattamente questo il destino di tantissime altre attività, che chiudono per le medesime ragioni. Negozi che chiudono all’arrivo della vecchiaia dei propri titolari, con le nuove generazioni giustamente non più disposte a mandare avanti attività oggi difficilissime da gestire. Considerando i costi, e soprattutto le spese che comporta gestire oggi un negozio in Italia. Il destino di tutti questi negozi è, purtroppo, quello di chiudere, e lasciare il passo definitivamente ai grandi brand e ai fast food.