Achille Lauro, questa canzone è perfetta per i nostalgici: perché ascoltarla vi farà stare bene

Un omaggio al rock anni ’90, sia musicalmente che nel suo video: Marilù di Achille Lauro è il brano perfetto per i nostalgici di quel periodo, che ricordano con gioia. Scoprite perché, secondo la psicologia, questi brani ci possono far stare bene.

Achille Lauro è in uno dei momenti più fortunati della sua carriera. Ieri sera, infatti, il cantautore romano ha tenuto il suo secondo concerto sold out al Circo Massimo: decine di migliaia di fan hanno seguito una delle sue esibizioni più importanti, cantando al ritmo delle sue canzoni. Proprio nel corso del primo dei due concerti, la voce di ‘Rolls Royce‘ ha annunciato il suo primo concerto in uno stadio: il 10 giugno 2026, infatti, Achille Lauroall’anagrafe, Lauro De Marinis – canterà allo Stadio Olimpico, dopo un precedente tour nei palazzetti dello sport, che si terrà nel mese di marzo 2026.

In onore dell’artista trentaquattrenneche compirà 35 anni il prossimo 11 luglio – in questo articolo parliamo di una sua canzone e del potere che può avere sugli ascoltatori, anche se non strettamente fan del cantautore. Il brano in questione non fa parte dell’ultimo album, e cioè Comuni mortali, uscito lo scorso aprile, ma dell’album precedente. L’album, in particolare, è il precedente, Lauro, e la canzone è Marilù. Si tratta di un brano di genere pop rock, chiaramente ispirato alle rock ballad degli anni ’90. Il brano è perfetto per i nostalgici, e in particolare per i ‘millennial‘, e cioè le persone nate tra i primi anni Ottanta e la metà degli anni Novanta del secolo scorso.

Marilù è la canzone di Achille Lauro perfetta per i nostalgici

Il brano è perfetto per chi è nato o ha vissuto, da giovane, gli anni Novanta, proprio perché è decisamente ispirata ai classici musicali di quegli anni. La chitarra è preponderante, e musicalmente questo brano ha dei richiami di canzoni di Jeff Buckley, eroe musicale di quegli anni, tragicamente scomparso nel 1997, ma anche di certo britpop acustico. Il video musicale è, invece, dichiaratamente ispirato all’esibizione che i Nirvana tennero nei Sony Studios di New York, per l’Unplugged di MTV.

Le ambientazioni ricordano tantissimo quelle dell’iconico concerto della band di Seattle, e lo stesso Achille Lauro è vestito come il frontman della band, l’amatissimo Kurt Cobain, scomparso anch’egli prematuramente, nel 1994. Per tutti questi motivi, Marilù è la canzone adatta per i nostalgici, ed è perfetta anche per chi non è fan di Achille Lauro. Ma perché ascoltare canzoni che richiamano la musica della nostra infanzia o prima adolescenza, meglio ancora se con video chiaramente ispirati a quegli anni, ci fa stare bene e ci rende più allegri? Scopriamo cosa dicono gli psicologi.

Perché ascoltare canzoni come Marilù ci fa stare bene

Ascoltare canzoni contemporanee che riecheggiano il periodo dell’infanzia o dell’adolescenza attiva un particolare stato emotivo: la nostalgia. Questa emozione, sebbene ancorata al passato, esercita un impatto concreto e misurabile sul benessere psicologico. La letteratura scientifica ha da tempo iniziato a esplorarne le implicazioni. Sedikides, Wildschut e colleghi (Nostalgia: Past, Present, and Future –  Current Directions in Psychological Science, 2008) ne hanno analizzato la natura multifattoriale, evidenziando come favorisca un senso di continuità del sé, rafforzando l’identità personale anche nei momenti di incertezza.

Achille Lauro nostalgici
Achille Lauro canta Incoscienti giovani a Sanremo 2025.

Inoltre, la nostalgia stimola emozioni positive come gratitudine e speranza, opponendosi attivamente a stati di solitudine o tristezza. Non è solo un rifugio mentale, ma una risorsa emotiva. In particolare, la musica si configura come uno dei più potenti inneschi di ricordi autobiografici. Lo studio di Petr Janata, del 2009 (The Neural Architecture of Music-Evoked Autobiographical MemoriesCerebral Cortex) ha mostrato che ascoltare brani legati al proprio passato attiva aree cerebrali connesse alla memoria e all’emozione, generando, proprio come abbiamo scritto in precedenza, un immediato miglioramento dell’umore. Quando poi l’ascolto musicale è accompagnato da immagini evocative — come accade nei video che ricostruiscono atmosfere dell’infanzia — l’effetto nostalgico si intensifica.

Frederick S. Barrett, Sarah E. Grimm, Petr Janata hanno rilevato, nello studio ‘Music-evoked nostalgia: Affect, memory, and personality‘, del 2010, che la combinazione di stimoli visivi e uditivi accresce l’attivazione delle aree cerebrali legate alla memoria autobiografica, rafforzando il senso di connessione personale. Infine, bisogna sottolineare che contenuti audiovisivi nostalgici possono contribuire al rilassamento e alla riduzione dello stress, agendo come strumenti indiretti di autoregolazione emotiva. L’esperienza si rivela particolarmente efficace quando coinvolge elementi culturali condivisi, consolidando il senso di appartenenza a una storia collettiva.

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