Ecco per quale motivo tutti dovrebbero guardare Adolescence, la nuova serie Netflix che sta letteralmente incollando il pubblico al piccolo schermo con la sua trama appassionante.
Una serie che parla ai giovani, ma che commuove e fa riflettere anche gli adulti. Adolescence non è solo un successo clamoroso su Netflix: è un piccolo miracolo narrativo che mette a nudo ciò che spesso evitiamo di guardare negli occhi. L’adolescenza vera, cruda, profonda. E per questo fa bene a tutti. Questa serie ha conquistato milioni di spettatori in pochi giorni. Ma a differenza di tante altre produzioni rivolte a un pubblico giovane, qui non troviamo solo drammi scolastici o storie d’amore adolescenziali patinate. Quello che questa serie riesce a fare è molto di più: racconta in modo autentico, quasi spietato, il mondo interiore dei ragazzi, le loro fragilità, i sogni, i dolori nascosti dietro uno sguardo spento o una porta chiusa.
Ogni episodio è una finestra aperta sul caos emotivo che caratterizza questa fase della vita. Si parla di ansia, di amicizie che salvano o distruggono, di genitori che cercano di capire ma spesso falliscono. Eppure non c’è mai giudizio, solo comprensione. È proprio questo che rende Adolescence una serie importante da vedere. Non solo per gli adolescenti, ma anche per chi li cresce, li insegna, li ama. Scegliere questa serie come momento di pura condivisione con la famiglia, non può che servire a tutti. Un modo per potersi confrontare con i propri figli, su temi e argomenti importanti e da non sottovalutare.
Adolescence, ecco perché bisognerebbe guardarla con i propri figli
Non è facile parlare con un adolescente. Spesso ci si scontra con muri di silenzio o con risposte taglienti. Ma Adolescence può diventare un ponte. Un’occasione rara per entrare, anche solo per poco, nel loro mondo. Guardare insieme questa serie significa aprire un dialogo. Non per forza subito, non per forza con parole. Ma anche solo condividere le stesse emozioni può creare una connessione. Molti genitori che l’hanno vista con i figli raccontano di aver scoperto lati inediti, fragilità nascoste, domande che non erano mai state espresse. Molto spesso i gusti dei propri figli, non si incastrano con quelli dei genitori. In questo caso però, questa serie potrebbe mettere tutti d’accordo. Al centro della storia una famiglia travolta da un colpo di scena improvviso. Il figlio adolescente viene accusato di omicidio, da qui si aprono dinamiche e momenti di altissima tensione.
La forza della serie sta anche nella sua capacità di non offrire soluzioni facili. Non ci sono eroi né cattivi, ci sono ragazzi che sbagliano, che si perdono, che cadono. E ci sono adulti che fanno fatica, che non sempre capiscono. Ma c’è anche tanta voglia di rinascere, di costruire legami veri, di uscire dal buio. Dal punto di vista psicologico, la serie ha un valore enorme. Mostra quanto sia importante l’ascolto autentico, il rispetto delle emozioni, il non sminuire mai ciò che un adolescente prova. Guardandola, genitori e figli possono rivedersi nei personaggi. E magari scoprirsi meno distanti di quanto credano. Adolescence non è quindi solo una serie ma uno strumento di consapevolezza.
Perché è importante guardare questo tipo di serie in famiglia: lo studio della psicologa Papadopoulos
Un studio in linea con il messaggio dell’articolo è quello condotto dalla professoressa Linda Papadopoulos, psicologa e ricercatrice, che ha esplorato il ruolo dei media nella costruzione dell’identità adolescenziale e nei processi di comunicazione familiare. Uno dei riferimenti più utili è: Papadopoulos, L. (2010). “Sexualisation of Young People Review”. Home Office, UK. In questo report ufficiale commissionato dal governo britannico, si evidenzia come i contenuti audiovisivi, inclusi film e serie TV, abbiano un impatto diretto sullo sviluppo dell’identità nei giovani, sulla consapevolezza emotiva e sulla percezione delle relazioni interpersonali. Papadopoulos sottolinea che la visione condivisa di contenuti mediali tra genitori e figli può favorire il dialogo, rafforzare il legame familiare e aiutare gli adulti a comprendere meglio il vissuto emotivo degli adolescenti.