Ascoltare musica prima di un esame riduce lo stress? Gli esperti rispondono

Prima di un esame importante, la pressione psicologica può diventare ingestibile. La paura di fallire, la tensione accumulata durante lo studio e l’attesa del risultato mettono alla prova il nostro equilibrio mentale.

In questo contesto, la musica emerge come uno strumento potente per regolare le emozioni. Ma funziona davvero? Diversi studi hanno analizzato l’effetto dell’ascolto musicale sullo stress, con risultati sorprendenti. Ad esempio, una ricerca condotta da Chiara Troise nel 2020 ha dimostrato che la musica può abbassare i livelli di cortisolo, il principale ormone dello stress. Non è una panacea, ma può fare molto. In particolare, sembra che la musica aiuti soprattutto nel recupero dopo una situazione stressante. Questo vuol dire che ascoltare un brano rilassante subito prima di entrare in aula potrebbe non eliminare l’ansia del tutto, ma può ridurre il tempo che impieghiamo a tornare in uno stato di calma.

Altri studi sono andati oltre. Knight e Rickard (2001), ad esempio, hanno testato l’impatto della musica su persone in procinto di parlare in pubblico, una delle esperienze più stressanti per molti. Hanno scoperto che i brani “sedativi” riducevano il battito cardiaco e la pressione sanguigna, oltre all’ansia percepita. Ma c’è di più: il risultato è stato più forte nei partecipanti che conoscevano e apprezzavano il brano. Questo ci porta a un aspetto fondamentale dell’efficacia della musica: la familiarità e la preferenza personale contano moltissimo.

Perché la musica che scegliamo fa la differenza

Nel 2010, la ricercatrice Teresa Lesiuk ha confermato un’intuizione che forse abbiamo tutti sperimentato. Quando si tratta di rilassarsi, la musica che scegliamo da soli funziona meglio. Il motivo? Il legame emotivo. Ascoltare un brano che ci ricorda un momento positivo, o semplicemente che ci piace molto, attiva meccanismi di benessere profondo, capaci di ridurre la tensione prima di una prova importante.

Anche Lai (2008) ha indagato l’effetto di alcuni brani specifici, tra cui la celebre Moonlight Sonata di Beethoven. In questo caso, la musica calma e a tempo lento ha mostrato un impatto misurabile: abbassamento della frequenza cardiaca, riduzione dell’ansia da prestazione e sensazione di rilassamento. Non serve essere appassionati di musica classica per trarne beneficio, ma i dati suggeriscono che la lentezza del tempo musicale ha un ruolo concreto nel rilassare corpo e mente. Una metanalisi pubblicata su Plos One ha inoltre evidenziato che la musica classica scelta in autonomia risulta più efficace di generi come l’heavy metal o, addirittura, del silenzio assoluto. Tuttavia, gli autori stessi precisano che servono ulteriori conferme. Ogni persona ha una sensibilità unica e la risposta musicale può variare da caso a caso.

La scienza è chiara: la musica può aiutarci

In conclusione, la risposta alla domanda iniziale è sì: la musica può davvero ridurre lo stress prima di un esame, ma con alcune precisazioni. Non basta premere “play” su una playlist qualsiasi. La scelta del brano è cruciale, così come il tipo di musica e il momento in cui l’ascoltiamo. Gli esperti suggeriscono brani calmi, melodici e con un tempo lento. Ancora meglio se si tratta di musica che ci emoziona positivamente. In questo modo si attiva una risposta neurofisiologica che favorisce il rilassamento e la concentrazione. Non promette miracoli, ma può offrirci un piccolo vantaggio, spesso decisivo, nel momento in cui abbiamo più bisogno di serenità.

Musica4
Ascoltare un brano che ci ricorda un momento positivo, o semplicemente che ci piace molto, attiva meccanismi di benessere profondo, capaci di ridurre la tensione prima di una prova importante.

Quando affrontiamo una prova importante, non dobbiamo sottovalutare il potere delle emozioni. E la musica ha la capacità unica di influenzarle in modo profondo, trasformando il rumore del panico in una sinfonia di calma e lucidità.

Lascia un commento