Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, risponde alla domanda di un utente: un bar può obbligare il cliente che chiede di andare in bagno a pagare una consumazione?
Attivissimo sui social e sempre ‘sul pezzo’, Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, continua, senza pause, la sua attività di informazione sulla tematica della tutela del consumatore. Una materia da tanti, negli anni, trascurata, ma su cui si stanno accendendo sempre più i riflettori. E gran parte del merito è proprio dei divulgatori social come Dona, che aiutano l’utenza a diventare più consapevole dei propri diritti, così come dei propri doveri verso il mondo del commercio. Una tutela che si muove in entrambe le direzioni, finalizzata, in tutti i casi, alla cultura all’acquisto. Tre le tante domande che Dona riceve, molte riguardano situazioni frequenti e assai comuni.
Una delle ultime richieste di chiarimento era relativa a una situazione in cui tutti ci saremo trovati, almeno una volta: chiedere al dipendente di un bar o di un ristorante di lasciarci usare la toilette. Come dovrebbe comportarsi, per legge, l’attività di ristorazione a cui facciamo questa richiesta, e quale risposta aspettarci?
L’esperto mette in chiaro le cose.
Bar e ristoranti, si può andare in bagno gratis? Massimiliano Dona chiarisce
La risposta va cercata, come sempre, nella normativa vigente. Non tutti sanno, infatti, che ciascuna delle circostanze in cui il cliente e l’esercente si trova, sono regolate da leggi. E non dalla simpatia, antipatia o disponibilità di chi ci troviamo di fronte. Nella fattispecie, il presidente dell’Unione Nazionale Consumatori chiarisce che sì, tocca pagare.
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La domanda in questione è: “Volevo chiederle: ma un esercente di un bar può obbligare a consumare per poter usufruire del bagno?“. La risposta di Massimiliano Dona non lascia spazio a interpretazioni. Secondo il testo unico delle leggi in materia di pubblica sicurezza, chiarisce l’esperto di tutela dei consumatori, “tutti gli esercenti che fanno somministrazione, e quindi i bar e i ristoranti, ma non quelli di abbigliamento, devono avere un bagno funzionante a disposizione della clientela pagante. Per farlo usare a chi entra, però, possono fare richiesta di pagare una consumazione. Anche se si acquista un pacchetto di gomme o una bottiglietta d’acqua, si può quindi usufruire del bagno”. Inutile, quindi, polemizzare o irritarsi dinanzi alla richiesta di un titolare o un dipendente di acquistare, per usare i servizi. “Poi“, conclude Massimiliano Dona, “se ci fanno andare al bagno per gentil o cortesia tanto meglio”.