Binge-watching: quando diventa un problema e cosa succede al nostro cervello

Cosa accade nella nostra mente quando facciamo binge-watching? Con questa analisi è finalmente possibile scoprire curiosità e informazioni proprio legate a questa abitudine.

C’è qualcosa di affascinante nel lasciarsi trascinare da una serie, episodio dopo episodio, fino a perdere completamente la cognizione del tempo. Ma quando questa pratica diventa pericolosa per la nostra mente? Immagina questa scena: è sera, hai avuto una giornata pesante e tutto quello che desideri è rilassarti sul divano. Accendi la TV o apri una piattaforma di streaming, inizi la prima puntata di quella serie che ti hanno consigliato, pensi di guardarne solo una. Finita la prima, una seconda si sussegue e, senza nemmeno accorgertene, sono passate tre ore e sei ancora lì, con gli occhi incollati allo schermo e il cervello che chiede “solo un altro episodio”.

Questo è il binge-watching, un comportamento sempre più comune e apparentemente innocuo. Ma c’è un confine sottile tra piacere e dipendenza, tra abitudine e automatismo. E spesso lo oltrepassiamo in modo naturale e senza un’eccessiva riflessione di quello che stiamo facendo. Il termine binge-watching è entrato nel nostro vocabolario solo negli ultimi anni, ma la pratica è esplosa con la diffusione delle piattaforme che permettono di vedere intere stagioni tutte in una volta. Netflix, Prime Video, Disney Plus: l’accesso istantaneo a contenuti infiniti ha cambiato radicalmente il modo in cui consumiamo le storie.

Cosa succede nel cervello quando facciamo binge-watching

Il nostro cervello è una macchina perfetta ma incredibilmente sensibile agli stimoli. Ogni volta che iniziamo un nuovo episodio, si attiva il circuito della ricompensa, quello che rilascia dopamina, il neurotrasmettitore del piacere. È lo stesso meccanismo che si innesca quando mangiamo un cibo che ci piace, riceviamo un complimento, scrolliamo i social o vinciamo a un gioco. Il binge-watching ci dà piccole scariche di gratificazione continua, in rapida successione. Quando si inizia, è poi sempre più difficile riuscire a distaccarsi. Ogni episodio diventa una mini-ricompensa. E il nostro cervello inizia a desiderarne sempre di più. È come una specie di gratificazione a portata di telecomando: basta premere play e il cervello si accende. Ma c’è un risvolto oscuro. Quando questa stimolazione è costante, può interferire con i meccanismi naturali di autoregolazione. L’attenzione cala, il sonno viene compromesso, il livello di tolleranza agli stimoli aumenta e diventa più difficile godere delle pause, del silenzio, del tempo vuoto.

Quando il binge-watching diventa un problema
Quando il binge-watching diventa un problema

Il nostro cervello si abitua al ritmo serrato, al picco continuo, e fatica a rallentare. Non è semplice accorgersi che il binge-watching sta diventando un problema. Eppure, ci sono segnali che possono indicarci che stiamo andando oltre il semplice intrattenimento. Per esempio, se ogni sera fai fatica a smettere anche quando sei esausto, o se ti capita di posticipare attività importanti per continuare a guardare. Se ti senti irritabile o annoiato quando non puoi vedere la tua serie. Se finisci per guardare compulsivamente anche contenuti che non ti piacciono davvero, ma che “ormai hai iniziato”. In psicologia, questo tipo di comportamento viene associato a forme lievi di dipendenza comportamentale. Non si tratta solo di una questione di tempo passato davanti allo schermo, ma del rapporto che costruiamo con quel tempo, delle emozioni che proviamo quando ci stacchiamo e del bisogno che avvertiamo di ritornarci. La chiave, come sempre, è l’equilibrio. Non si tratta di demonizzare le serie o di eliminare il binge-watching dalla nostra vita, ma di trasformarlo in un’esperienza più consapevole.

Fenomeno del binge-watchin: l’interessante studio condotto da Flayelle

Uno dei ricercatori che ha approfondito il fenomeno del binge-watching è Flayelle. Nel 2019, insieme al suo team, ha indagato le dinamiche psicologiche legate a questa abitudine, mettendo in luce come sia spesso motivata dalla ricerca di gratificazioni immediate e dalla difficoltà nel gestire l’impulso di “guardare ancora un episodio”. In un altro studio dello stesso anno, gli autori hanno anche cercato di dare una definizione più precisa al binge-watching, descrivendolo come la visione continuativa di più episodi di una serie TV, uno dopo l’altro, senza interruzioni significative. Il binge-watching potrebbe essere visto come il “fast food” dell’intrattenimento: soddisfa rapidamente un bisogno, ma se diventa un’abitudine, può compromettere il benessere mentale a lungo termine. Proprio come con il cibo, servirebbe sviluppare un “palato” più consapevole anche per ciò che guardiamo, imparando a dosare il piacere nell’arco del tempo.

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