Quali cambiamenti emotivi si fanno dopo i 70 anni? Ecco per quale motivo si diventa più sensibili e più vulnerabili. C’è chi diventa più distaccato, la differenza mostra più lati umani e personali.
L’età porta con sé tante trasformazioni, non solo fisiche ma anche emotive. Dopo i 70 anni, alcuni diventano più dolci e affettuosi, mentre altri sembrano più chiusi e distaccati. Perché accade? E cosa determina queste differenze? Fare i conti con il tempo che passa è per molti, un vero e proprio momento complicato. Bilanci e considerazioni finiscono per occupare a pieno la mente di una persona. Ciò che si diventa è quasi sempre frutto delle scelte fatte nel corso degli anni. Uno dei contributi più rilevanti in questo ambito è offerto dalla Socioemotional Selectivity Theory, formulata dalla psicologa Laura L. Carstensen.
Questa teoria descrive come la percezione del tempo che resta da vivere influenzi le scelte emotive e sociali delle persone con l’invecchiamento. In base alla SST, con il passare degli anni, gli individui sviluppano una maggiore consapevolezza della finitezza del tempo e tendono a privilegiare obiettivi che apportano un’immediata gratificazione emotiva, piuttosto che perseguire scopi a lungo termine, come ampliare le proprie conoscenze o instaurare nuove relazioni. Di conseguenza, diventano più selettivi nelle interazioni sociali e danno priorità a esperienze che favoriscono il benessere emotivo.
Cambiamenti emotivi dopo i 70 anni: più sensibili o più egoisti? La spiegazione
Molti anziani sviluppano una maggiore empatia. Le difficoltà vissute li rendono più comprensivi verso il dolore altrui. Un nipote che piange per una delusione d’amore, un figlio stressato dal lavoro: tutto sembra più vicino, più chiaro. “Ci sono passato anch’io” diventa un pensiero comune. Questa sensibilità è spesso accompagnata da un desiderio di proteggere e donare affetto. Altri, invece, diventano più distaccati. A volte è una forma di autodifesa. Dopo anni di responsabilità, alcuni sentono il bisogno di concentrarsi su se stessi. “Ora penso a me” diventa il mantra di chi si sente stanco di dare senza ricevere abbastanza. Non esiste un’unica regola su come si cambia con l’età. Alcuni diventano più affettuosi perché hanno imparato a dare valore ai legami. Forse hanno vissuto perdite dolorose o hanno capito che la famiglia e gli affetti sono più importanti di qualsiasi altra cosa. Altri, invece, sembrano più chiusi. A volte è un meccanismo di difesa: troppe delusioni, troppe ferite. Dopo aver dato tanto, qualcuno si stanca e si rifugia nella solitudine. Non significa che non amino più, ma semplicemente che il loro modo di dimostrarlo è cambiato.
Ma come vivere al meglio questa fase della vita? Indipendentemente dal cambiamento, è importante accettarsi e accogliere le proprie emozioni. Non c’è giusto o sbagliato: c’è solo il proprio percorso. Coltivare relazioni sincere e stare con chi fa bene al cuore. Non smettere mai di imparare e scoprire cose nuove. Dedicarsi a ciò che si ama e accettare il cambiamento, il tempo passa per tutti e può portare saggezza e sincerità. Non temere quindi il tempo che scorre, tutti i momenti se gestiti al meglio, posso essere unici e indimenticabili.