Cani, da oggi esiste anche il reato di stalking degli animali: la rivelazione e la spiegazione del noto esperto

In seguito a una pronuncia del Tribunale di Firenze, è stato spiegato che anche i cani, e gli altri animali in generale, possono ‘fare‘ stalking alle persone. Ecco tutti i dettagli e il motivo.

Negli ultimi anni, si parla molto di stalking. Questo termine deriva dall’omonimo verbo inglese, e indica quella serie di azioni che colpiscono un’altra persona, provocandole ansia e paura, e stravolgendo la sua vita quotidiana. La persona che commette stalking viene definito ‘stalker‘, e, dal 2009, in Italia, può essere punita da un punto di vista penale. Con la legge n°38 del 23 aprile 2009, in effetti, è stato introdotto il reato di atti persecutori.

Questo reato, previsto dall’articolo n°612 bis del Codice Penale, consiste, legalmente, in una serie di condotte reiterate, con il quale il colpevole minaccia o molesta un’altra persona. Questo, in modo tale da creare uno stato di costante ansia in quest’ultima. O, comunque, in modo tale da crearle un timore fondato per la propria incolumità. Salvo che il fatto non costituisca un reato ancora peggiore, il colpevole di atti persecutori può essere punito con la reclusione, da un anno a sei anni e sei mesi. Un reato ancora peggiore può essere quello della minaccia o della molestia.

Cani, se abbaiano troppo, si possono querelare i padroni per il reato di stalking: avvocato spiega perché

Con una pronuncia del Tribunale di Firenze, l’interpretazione del reato di atti persecutori è stata aggiornata, e, da adesso, si prevede che si possa accusare una persona di stalking, anche per i comportamenti tenuti dal suo cane, e non accuratamente impediti o evitati. A rivelarlo è stato un noto avvocato italiano, Angelo Greco. Il content creator ha, in effetti, spiegato che, secondo questa sentenza, anche gli animali possono dar vita a delle azioni persecutorie. Possono farlo, cioè, nel caso in cui queste influenzino in maniera particolarmente negativa la vita delle potenziali vittime.

 

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Abbaiare, spiega l’esperto, è un diritto per un cane, perché i cani sono esseri viventi. Proprio perché i cani, e gli animali in generale, sono esseri viventi, però, anche per questi ultimi valgono le regole degli esseri umani: i diritti, spiega l’avvocato, terminano dove iniziano i diritti degli altri esseri viventi. Dinanzi a un incessante latrato del cane, pertanto, oltre al risarcimento per i danni alla quiete pubblica, grazie alla recente sentenza del Tribunale di Firenze, si può anche querelare il padrone per atti persecutori. Gli atti persecutori non si limitano, in effetti, soltanto agli amanti gelosi, agli ammiratori segreti e ai datori di lavoro che fanno mobbing.

Cani stalking
Un padrone con il suo cane.

Si parla di stalking, infatti, in tutti i casi in cui ci sono delle azioni persecutorie che possono danneggiare l’incolumità. O che, comunque, costringono la vittima a cambiare le proprie abitudini di vita. È, quindi, possibile querelare per stalking i padroni dei cani, nel caso in cui l’abbaiare del loro animale impedisca di dormire. O anche nei casi in cui costringa a tenere le finestre chiuse anche d’estate, o a cambiare casa.

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