Climatizzatore, ricaricare il gas ogni anno è davvero utile? L’esperto: “Fatelo solo in questo caso”

È davvero necessario ricaricare il gas del climatizzatore ogni anno, o non è conveniente? La risposta dell’esperto e la spiegazione.

Il climatizzatore è un dispositivo che regola la temperatura e l’umidità degli ambienti interni attraverso un ciclo termodinamico a circuito chiuso. Al centro di questo processo c’è il fluido refrigerante, impropriamente chiamato “gas”, che consente lo scambio di calore tra interno ed esterno grazie ai suoi passaggi di stato. Il funzionamento si articola in quattro fasi. Durante la compressione, il gas a bassa pressione viene compresso e riscaldato. Nella fase successiva, detta condensazione, il gas caldo rilascia calore all’esterno e si trasforma in liquido. Poi, passando per una valvola, subisce un’espansione che ne riduce pressione e temperatura. Infine, nell’evaporatore, il fluido assorbe calore dall’ambiente interno evaporando, contribuendo così a raffrescare l’aria. Questo ciclo si ripete continuamente, rendendo possibile anche la deumidificazione, dato che il raffreddamento dell’evaporatore fa condensare il vapore acqueo presente nell’aria.

I gas più diffusi sono R410A e R32. Il primo è stato lo standard per anni, ma ha un impatto ambientale elevato. Il secondo, più recente, è più efficiente e meno inquinante. In alcuni casi, si utilizza anche R290 (propano) per il suo ridottissimo impatto climatico. Il refrigerante è precaricato in fabbrica e non si consuma, a meno di perdite. Una manutenzione ordinaria non prevede la ricarica del gas, a meno che non ci siano anomalie nel sistema. La sua presenza è cruciale per garantire efficienza e prestazioni costanti nel tempo.

Climatizzatore: bisogna ricaricare il gas ogni anno o è sbagliato? La spiegazione dell’esperto

Per migliorare l’efficienza del climatizzatore, c’è chi consiglia di ricaricare il gas ogni anno. Questo è, però, un falso mito, e tale meccanismo non ha veramente effetto: se il climatizzatore funziona correttamente è, infatti, inutile e costoso ricaricare il gas. A spiegarlo, è stato anche un noto esperto di caldaie, climatizzatori e boiler a gas. Quest’ultimo ha spiegato che il climatizzatore, essendo un circuito chiuso, non deve perdere assolutamente gas. Se non lo perde, dunque, è inutile ricaricarlo. Qualora lo perdesse, invece, bisognerebbe svolgere un intervento più elaborato.

Climatizzatore ricaricare il gas
Il climatizzatore non deve perdere gas: se lo perde, invece, c’è un problema e prima bisogna risolverlo, poi ricaricarlo. (Fonte: Instagram – @idrocostruzioni_caldaie_clima).

L’esperto spiega, infatti, che, se dovesse perdere, bisognerebbe prima trovare la perdita, poi risolverla, e solo dopo ricaricare il gas. Per trovare la perdita, si utilizza l’azoto, per pressurizzare il sistema, si attacca ai manometri e si controlla la pressione. Poi, con un rilevatore di fughe di gas si controllano le giunzioni e, attraverso i manometri, si verifica che la pressione non scenda più. Si possono, altresì, usare rilevatori elettronici. Ricaricare il gas, dunque, non è utile a risolvere il problema, ma bisogna farlo soltanto dopo aver chiuso la perdita. In assenza di perdite, ricaricare il gas è inutile e costoso e lo è anche in presenza delle perdite, ma senza prima aver risolto la situazione. Ricaricare il gas è, dunque, necessario solo in caso di perdite, ma soltanto dopo essersi assicurati che non ci sia più alcuna perdita.

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