Come rispondere alle offese, lo psicologo: “I 3 modi migliori per gestire il conflitto”

Un noto psicologo rivela come rispondere alle offese nel modo migliore, e senza creare litigi o fratture che potrebbero compromettere un rapporto o la persona stessa.

Le discussioni rappresentano occasioni preziose di confronto, durante le quali emergono opinioni diverse che aiutano a chiarire idee e ad approfondire tematiche complesse. Tuttavia, quando il tono si irrigidisce o viene meno il rispetto reciproco, il dialogo rischia di degenerare. Le offese personali spostano il focus dal contenuto alla persona, generando emozioni negative come rabbia e risentimento. Questo ostacola l’ascolto attivo, alimenta la chiusura e compromette la possibilità di un confronto autentico. Il risultato è l’interruzione del dialogo costruttivo e l’innesco di conflitti più profondi, che rendono difficile raggiungere una reale comprensione o un accordo. La qualità della comunicazione, in questi casi, si deteriora rapidamente, impedendo di trarre valore dalla divergenza di vedute. Perché una discussione sia utile, è fondamentale che si mantenga sul piano del contenuto, evitando derive personali che minano la relazione.

È per questo motivo che conoscere l’approccio da adottare, quando una discussione prende una brutta piega, può essere fondamentale per riprendere la stessa, e per uscirne ‘bene‘. Un noto esperto e psicologo italiano, il dottor Massimo Giusti, ha rivelato tre strategie utilissime, da utilizzare nel caso in cui la persona con cui ci si confronta inizi a offendere o, comunque, adotti un linguaggio o un comportamento irrispettosi. Come spiega l’esperto, chi offende o adotta un comportamento irrispettoso, si aspetta, o addirittura vuole, che si risponda con una reazione simmetrica, ugualmente offensiva. Ed è proprio la risposta simmetrica che non bisogna dargli: se all’offesa si risponde con l’offesa, infatti, la conversazione non potrà mai avere una risoluzione positiva.

Come rispondere alle offese in maniera intelligente e consapevole: i consigli dello psicologo

Ma allora, cosa bisogna rispondere per ribaltare lo schema e per salvare, se possibile, la conversazione, facendo ragionare la persona che ha offeso? L’obiettivo è, dunque, quello di spostare il livello dall’emotività alla razionalità. Per farlo, il dottor Massimo Giusti suggerisce, prima di tutto, di chiedere di ripetere ciò che è stato detto. Molte persone, in questo caso, potrebbero riformulare ciò che è stato detto, ma senza le offese: se si ottiene questo, reindirizzare la conversazione alla sua forma ‘razionale’ sarà molto più facile. Qualora, invece, la persona ripetesse quanto detto precedentemente, con tanto di offese, allora la seconda cosa da dirle sarebbe “Ti stai rendendo conto che mi stai offendendo?“.

Come rispondere alle offese
Due delle tre frasi da pronunciare. (Fonte: Instagram – @la_psicologia_positiva).

Questa frase, spiega lo psicologo, può avere l’effetto di far attivare la parte cognitiva del cervello, facendoli ragionare sul fatto che, con le offese, non avranno la possibilità di risolvere in maniera veramente utile e vantaggiosa la questione. Se anche questa frase non avesse effetto, l’ultima cosa da chiedere sarebbe se si stanno rendendo conto di ciò che stanno dicendo. Così, in maniera chiara e trasparente, gli si dice che la questione non può essere risolta con le offese, e che, con questo tipo di approccio, la discussione non potrà continuare.

Queste tre strategie avranno lo scopo di disinnescare il comportamento aggressivo, riportando la discussione sull’elemento razionale. Anche quando una persona ha ragione, spiega infatti l’esperto, essere troppo emotiva e rabbiosa è inutile, perché non produce alcun risultato, se non quello di rovinare una relazione. Questi tre modi, invece, potranno aiutare anche a recuperare un rapporto d’amicizia o una relazione sentimentale che sembrava irrecuperabile.

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