Per quale motivo alcune persone non riescono a liberarsi dal senso di colpa e rimuginano di continuo su un errore fatto? Ecco la spiegazione che risponde a tutti i tuoi interrogativi.
Quante volte hai ripensato a un errore, lasciando che il senso di colpa ti bloccasse? Questa sensazione nasce da un conflitto interiore tra ciò che abbiamo fatto e ciò che avremmo voluto fare. È utile quando ci spinge a migliorare, ma diventa un ostacolo se ci imprigiona nel passato. Immagina di aver detto qualcosa di troppo a un amico durante una discussione. Passi giorni a rimuginare, temendo di aver compromesso il rapporto. Questo pensiero continuo ti impedisce di chiarire e di vivere serenamente. Il senso di colpa diventa così un limite che condiziona il tuo comportamento futuro e soprattutto, ostacola il proseguo del rapporto in modo sano ed equilibrato.
Quando ripensiamo a un errore, il cervello lo rivive come se stesse accadendo di nuovo. Questo attiva il sistema dello stress, aumentandone i livelli e bloccando la capacità di prendere decisioni razionali. Se hai ad esempio fatto un errore a lavoro e sei preoccupato del giudizio dei tuoi colleghi, questa sensazione ti porta a sentirti inadeguato e rallenta la tua produttività. Il problema non è più l’errore in sé, ma il modo in cui lo percepisci e come altera il tuo umore e le tue sensazioni. Esistono fortunatamente delle strategie per liberarsi di questo peso e andare avanti, affrontando litigi e incomprensioni con un approccio completamente diverso.
Perché alcune persone non riescono a liberarsi dal senso di colpa: i motivi
Diversi studi hanno analizzato il senso di colpa e il modo in cui viene vissuto dalle persone. Tra questi, una ricerca condotta dall’IRCCS Fondazione Santa Lucia in collaborazione con l’Associazione di Psicoterapia Cognitiva. La ricerca ha esaminato le aree cerebrali coinvolte in questa emozione utilizzando la risonanza magnetica. I risultati hanno mostrato che la corteccia del cingolo anteriore e posteriore si attivano in presenza del senso di colpa, sia nella sua forma deontologica, sia in quella altruistica, che emerge quando si assiste a un’ingiustizia subita da altri senza averne responsabilità diretta. In ambito psicologico, il senso di colpa è considerato un’emozione complessa che si manifesta quando un individuo ritiene di aver trasgredito un principio etico o personale, arrecando un danno a sé stesso o agli altri. Questa emozione coinvolge diverse aree cerebrali, tra cui la corteccia prefrontale, l’insula e l’amigdala, strutture fondamentali per la consapevolezza emotiva e la percezione delle sensazioni corporee. Alcuni studi hanno indagato il legame tra mindfulness, senso di colpa e comportamenti riparatori di natura prosociale. Le ricerche suggeriscono che la pratica della mindfulness può aiutare a gestire meglio il senso di colpa, favorendo reazioni più consapevoli e incoraggiando azioni volte a riparare il danno percepito.
Ma come liberarsi quindi del senso di colpa? In primis accettando che l’errore fatto è parte dell’esperienza. Tutti sbagliano. Non significa essere incapaci, ma semplicemente umani. Se hai fatto un errore, riconoscilo e accettalo senza punirti. E’ importantissimo poi imparare ad analizzare senza giudicarsi mai. Chiediti cosa puoi imparare dall’errore. Spesso siamo più severi con noi stessi di quanto lo siano gli altri. Prova a osservare la situazione con oggettività. Utilissima anche la tecnica del: “Cosa direi a un amico?”, spesso siamo più comprensivi con gli altri che con noi stessi. Impara ad agire senza rimuginare, se puoi rimediare all’errore fallo ma se non puoi, lascia andare e impara. Infine, come detto anche poc’anzi, praticare la mindfulness aiuta a interrompere il flusso di pensieri negativi, riportandoti al momento presente.