Condominio, cosa fare se l’amministratore non convoca assemblee da tempo: “Ecco come cacciarlo”

Cosa fare se l’amministratore del condominio non convoca l’assemblea da molto tempo? È possibile procedere per vie legali, ed eventualmente richiedere che venga esonerato? Ecco la risposta e la spiegazione del noto avvocato.

L’assemblea condominiale è di grande importanza, per le persone che abitano in un condominio. È, infatti, il luogo giusto in cui esprimere le proprie opinioni, proporre delle modifiche utili o necessarie, e avere maggiori informazioni su tutte le spese del condominio e sulle loro origini e utilità. L’assemblea condominiale è prevista nell’articolo n°1136 del Codice Civile italiano: questa viene costituita in prima convocazione, se c’è l’intervento dei condomini per i due terzi del valore dell’intero edificio. Qualora non si raggiungesse questo valore, quella in seconda convocazione sarà prevista da uno a dieci giorni dopo l’assemblea in prima convocazione.

A seconda delle decisioni che deve prendere l’assemblea condominiale, possono essere necessari più votanti a favore della decisione. Per la nomina e la revoca dell’amministratore, ad esempio, non è sufficiente la maggioranza semplice, ma la maggioranza degli intervenuti, che rappresentino la metà del valore dell’edificio. Talvolta, però, può capitare che proprio l’amministratore non convochi l’assemblea di condominio.

Condominio: ecco cosa bisogna fare se l’assemblea non convoca assemblee da tempo ed è necessario cacciarlo

È proprio quello che è capitato a un amico di Angelo Greco, avvocato italiano e noto esperto di diritto. L’avvocato, prima di tutto, ha spiegato che non si può tollerare una cosa del genere: l’amministratore, infatti, ha l’obbligo di convocare un’assemblea, almeno una volta all’anno, entro 180 giorni dalla chiusura dell’esercizio contabile. L’assemblea, in effetti, deve per forza riunirsi per l’approvazione del bilancio o rendiconto condominiale. Qualora l’amministratore non convocasse l’assemblea, almeno una volta all’anno, ci si può rivolgere al giudice, affinché revochi l’amministratore. Questo può essere richiesto anche da un solo condomino, dato che, per legge, bisogna convocare l’assemblea una volta all’anno.

 

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A quel punto, il giudice, una volta revocato l’amministratore, chiede ai condomini di costituire autonomamente l’assemblea, e di nominare il nuovo amministratore. Ovviamente, il capo condomino non dovrà essere quello uscente, ma uno nuovo. Qualora l’assemblea non si mettesse d’accordo sul nuovo nome, sarà il Tribunale stesso a nominare il nuovo amministratore. In questo modo, dunque, si evita qualsiasi problema, e si potranno, finalmente, convocare le assemblee condominiali, almeno una volta all’anno, se non anche di più. E anche se la restante parte del condominio non fosse d’accordo con l’allontanamento dell’amministratore, anche un solo condomino potrebbe richiederlo, dato che, come già sottolineato precedentemente, la non convocazione dell’assemblea condominiale, per almeno una volta all’anno, non è legale.

Condominio amministratore
A volte, può essere necessario rivolgersi a un giudice, per risolvere la questione.

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