Cosa significa parlare sempre a voce bassa, secondo la psicologia

Se sei abituato a parlare sempre a voce bassa, c’è una spiegazione psicologica che fa chiarezza proprio su questa tematica. Scopriamo insieme tutti i punti più salienti.

Parlare a voce bassa non è soltanto una scelta di tono o un’abitudine legata alla timidezza. Spesso dietro questa modalità comunicativa si nasconde molto di più. Un intero universo emotivo, una precisa organizzazione della personalità, e talvolta anche un meccanismo difensivo che permette di gestire il mondo esterno con maggiore controllo. Chi parla sottovoce, infatti, lo fa raramente per caso. In molti casi è una scelta inconsapevole ma coerente con il modo in cui quella persona abita le relazioni, vive se stessa e interpreta la realtà. Ogni comportamento è quasi sempre stimolato da reazioni e atteggiamenti che appartengono alla propria personalità.

La voce è il nostro primo strumento di comunicazione e, al tempo stesso, uno specchio profondo del nostro mondo interno. Parlare sempre a voce bassa può indicare una serie di tratti psicologici che vanno oltre l’apparenza. C’è chi lo fa per discrezione, per paura di disturbare, per non imporsi troppo. Ma ci sono anche coloro che parlano a voce bassa perché, in qualche modo, vogliono restare sullo sfondo, evitare lo scontro, o non esporsi più del necessario. È una forma di sottrazione che può diventare eloquente. Approfondire l’aspetto psicologico sulla tematica è di sicuro proficuo per poter conoscere dettagli e curiosità poco chiare.

Il tono basso e la dinamica del controllo: la spiegazione secondo la psicologia

Parlare a voce bassa non vuol dire necessariamente essere fragili o deboli. Esistono personalità molto strutturate che, proprio attraverso una comunicazione più contenuta, esercitano un sottile controllo sugli altri. In ambito professionale, ad esempio, alcune figure carismatiche fanno del tono basso una strategia, un modo per potersi esprimere con fermezza e determinazione, senza bisogno di alzare la voce. Il silenzio che si crea attorno a una voce bassa può diventare uno spazio di potere, uno strumento di autorevolezza. In ambito sentimentale, una voce bassa può creare intimità o generare fraintendimenti. Molti partner si lamentano del fatto che l’altro “non si fa sentire”, oppure interpretano quel tono smorzato come disinteresse o freddezza. Ma non sempre si tratta di mancanza di coinvolgimento. Chi parla a voce bassa nelle relazioni amorose può essere una persona che vive i sentimenti in modo profondo, ma che ha bisogno di proteggere la propria vulnerabilità.

Perché parliamo sempre a voce bassa
Perché parliamo sempre a voce bassa

Dal punto di vista della personalità, chi tende a parlare a voce bassa appartiene spesso a quel mondo variegato e complesso dell’introversione. Ma non si tratta solo di un tratto caratteriale. Spesso sono persone che danno molto valore all’ascolto, che pensano prima di parlare, che si sentono più a loro agio nel raccoglimento che nell’esposizione. Quando ci si interfaccia con una persona è fondamentale approfondire ogni sfumature del suo approccio, in questo modo diventerà più semplice approfondire lati nascosti e caratteri stimolanti. In un’epoca in cui siamo continuamente esposti a stimoli forti, a voci che si sovrappongono, a comunicazioni veloci e aggressive, la voce bassa rappresenta una forma di resistenza. È un modo per dire “sono qui” senza imporsi, per lasciare un segno senza urlare.

Perché molte persone parlano a voce bassa: lo studio condotto dell’Università di Stirling

Uno studio dell’Università di Stirling, pubblicato sulla rivista PLOS ONE, ha esaminato come le persone modifichino il tono della propria voce in base al livello sociale percepito dell’interlocutore. L’indagine ha coinvolto 48 partecipanti, impegnati in simulazioni di colloqui di lavoro, durante i quali hanno risposto a domande di natura personale, introduttiva e relazionale. Ma cosa è emerso da questo studio? Le persone che si sentono meno dominanti tendono a parlare con un tono più acuto quando si trovano di fronte a interlocutori che percepiscono come più autorevoli o prestigiosi. Questo cambiamento potrebbe rappresentare un segnale inconscio di sottomissione, utile a evitare tensioni o scontri. Al contrario, chi ha una percezione elevata della propria dominanza tende ad abbassare il tono della voce durante un’interazione con qualcuno considerato di status superiore. In questo caso, il tono più basso comunica fiducia in sé e padronanza della situazione.

Lascia un commento