L’acqua di mare abbronza veramente di più, ed è sicuro utilizzarla con questo scopo, oppure è solo una credenza ingiustificata? Ecco la risposta definitiva di un noto professore di fisica.
L’acqua di mare rappresenta un valido supporto naturale per il benessere dell’organismo, grazie all’elevata concentrazione di sali minerali come magnesio, potassio, calcio, sodio e iodio. A livello cutaneo, svolge un’azione purificante e antisettica, aiutando a contrastare infezioni, infiammazioni e funghi. Il contenuto salino favorisce l’esfoliazione naturale e stimola la rigenerazione della pelle, migliorandone l’idratazione e contribuendo a prevenire secchezza e irritazioni. Grazie a proprietà antinfiammatorie e cicatrizzanti, l’acqua marina può portare sollievo in caso di acne, dermatiti, eczema e psoriasi. Anche l’apparato muscolare e articolare trae benefici dall’esposizione al mare: il movimento in acqua unito alla composizione minerale contribuisce ad alleviare dolori legati a reumatismi, artrite e artrosi.
La presenza di iodio sostiene il metabolismo e la funzionalità tiroidea, mentre l’effetto osmotico della salinità favorisce il drenaggio dei liquidi, contrastando ritenzione idrica e cellulite. Sul piano respiratorio, l’acqua di mare agisce da decongestionante naturale, pulendo le mucose e migliorando disturbi come raffreddori, sinusite e allergie. Inoltre, elementi come zinco e selenio potenziano le difese dell’organismo, rafforzando il sistema immunitario. L’ambiente marino, poi, ha un impatto positivo anche sull’equilibrio emotivo: grazie alla presenza di magnesio e ioni negativi, favorisce il rilassamento, migliora l’umore e contribuisce a un sonno più profondo. Resta importante, però, prestare attenzione in presenza di ferite aperte o patologie specifiche, valutando sempre il parere medico.
L’acqua di mare abbronza veramente di più? Ecco cosa dice un noto esperto
Tra i tanti benefici dell’acqua di mare, molti dicono che questa abbia anche la capacità di far abbronzare in maniera più efficace e veloce. Ma è davvero così? A rispondere a questa domanda, è stato un noto esperto e professore di fisica, e cioè Vincenzo Schettini. Il professor Schettini ha, prima di tutto, spiegato che l’abbronzatura è un meccanismo di protezione del nostro corpo, che, colpito dai raggi ultravioletti, produce melanina in quantità sufficienti, quando la barriera cutanea è forte.
Lo spruzzino d’acqua di mare, però, lascia il sale sulla pelle, e rende la cute più sensibile e disidratata, indebolendola. Indebolendo la barriera cutanea, questa potrebbe produrre meno melanina e, dunque, fare abbronzare di meno. Meno melanina può, inoltre, voler dire anche meno protezione dai raggi ultravioletti, che possono penetrare in profondità e fare danni. Per questo, la risposta è negativa: non è vero, cioè, che l’acqua di mare fa abbronzare di più, anzi è il contrario. Altro che acqua di mare, dunque: conviene mettere la crema solare, per proteggersi. Il fisico consiglia anche di farsi una doccia dopo il bagno: si toglierà il sale dalla pelle e, dunque, si contribuirà a rendere di nuovo forte la barriera cutanea.
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