Esporsi al sole mentre si assumono alcuni farmaci può trasformare una giornata all’aria aperta in un rischio per la pelle: ecco cosa sapere per proteggersi e godersi l’estate in sicurezza.
Con l’arrivo dell’estate cresce la voglia di passare più tempo all’aria aperta, godendosi il sole, il mare o la montagna. Tuttavia, chi assume determinati farmaci dovrebbe prestare particolare attenzione ai raggi UV. Alcune sostanze, infatti, possono provocare reazioni cutanee anche importanti se combinate con l’esposizione solare. E non si tratta solo di un leggero rossore o un po’ di prurito.
Si può andare incontro a vere e proprie ustioni, iperpigmentazioni persistenti e altre manifestazioni spiacevoli, che trasformano una giornata al sole in un’esperienza da dimenticare. A fare chiarezza sui social, è la dottoressa Selene, farmacista molto seguita con l’account farmacistainunclic. In un suo video ha elencato molti farmaci che, è meglio non assumere prima dell’esposizione al sole.
Quali precauzioni adottare? I consigli della farmacista per un’estate serena
Tra i principali “indiziati” ci sono gli antinfiammatori non steroidei (FANS), come il ketoprofene, l’ibuprofene, il naprossene e il diclofenac: principi attivi che molti usano regolarmente contro dolori articolari, mal di testa o stati febbrili. Ma non solo. Anche alcuni antibiotici, in particolare i sulfamidici, i chinoloni e le tetracicline, possono rendere la pelle molto più sensibile alla luce solare. E poi ci sono gli antistaminici di vecchia generazione, come la prometazina, la clorfeniramina e la terfenadina, utilizzati in caso di allergie stagionali o punture di insetto. E ancora, i contraccettivi orali a base di estrogeni e progestinici, gli antidepressivi triciclici come l’imipramina e l’amitriptilina, ma anche alcuni farmaci impiegati per il trattamento del diabete, le aritmie cardiache e persino l’acne, come l’isotretinoina.
La fotosensibilità da farmaco può manifestarsi in due forme principali: fototossica e fotoallergica. La prima è più comune e si presenta dopo pochi minuti o ore dall’esposizione al sole: rossore, bruciore, vescicole o macchie sono i segnali d’allarme. La seconda, invece, coinvolge il sistema immunitario e può dare sintomi simili ma più persistenti, anche dopo diverse esposizioni. Cosa fare, quindi, se si sospetta una reazione del genere? Il primo passo è sospendere l’assunzione del farmaco (se possibile) e allontanarsi dalla luce solare. Nei casi più gravi è importante contattare subito il medico curante per valutare un’eventuale sostituzione del trattamento o il ricorso a terapie sintomatiche.
Ma come prevenire del tutto il rischio? Ecco le tre regole d’oro da seguire scrupolosamente, soprattutto in estate. Evita l’esposizione diretta al sole nelle ore più calde, ossia tra le 10 del mattino e le 14 del pomeriggio. I raggi UV in questa fascia oraria sono particolarmente intensi e aggressivi. Copri la pelle con abiti leggeri ma protettivi: cappelli a tesa larga, camicie a maniche lunghe in cotone o lino e occhiali da sole con filtro UV sono alleati preziosi. Assumi il farmaco di sera, se le sue caratteristiche lo consentono. Alcuni principi attivi hanno un’emivita breve e possono essere eliminati dall’organismo prima che ci si esponga alla luce solare. In ogni caso, è fondamentale consultare il medico o il farmacista prima di cambiare l’orario di assunzione.
Un altro consiglio utile riguarda l’etichetta dei farmaci. Molti foglietti illustrativi riportano già l’avvertenza relativa alla fotosensibilità. Se si hanno dubbi, meglio chiedere un parere al farmacista di fiducia, che può valutare anche eventuali interazioni tra più medicinali assunti contemporaneamente. Inoltre, è buona norma non applicare sulla pelle prodotti contenenti farmaci (come gel o creme antinfiammatorie) prima dell’esposizione al sole. Alcuni FANS topici, in particolare, sono noti per provocare reazioni cutanee fototossiche anche in chi non presenta sensibilità particolare. Sole e farmaci possono coesistere, ma con prudenza. Non bisogna rinunciare alle passeggiate in riva al mare o alle escursioni in montagna, ma imparare a convivere con consapevolezza con eventuali terapie in corso. La prevenzione, come sempre, è la chiave per godersi l’estate in sicurezza, senza brutte sorprese.