Figli ingrati: perché si allontanano dai genitori e come superare il dolore senza soffrire, secondo la psicologia

Essere genitori significa dare senza aspettarsi nulla in cambio, ma la realtà emotiva è più complessa.

Alcuni figli adulti si allontanano, dimenticano i sacrifici ricevuti e sembrano non provare alcuna gratitudine. Questo distacco può generare una profonda sofferenza emotiva, lasciando i genitori con domande senza risposta e un senso di vuoto difficile da colmare. Diverse ricerche in psicologia suggeriscono che l’ingratitudine non nasce sempre da cattive intenzioni. La ricerca di autonomia, la difficoltà nel riconoscere gli sforzi passati o problemi personali irrisolti possono contribuire a questo comportamento. Secondo la psicoterapeuta Sylvie Galland, il passaggio dal ruolo di genitori a quello di figure di supporto può essere complesso e, se mal gestito, portare alla frattura del legame.

Le cause dell’ingratitudine nei figli adulti

Non sempre l’allontanamento dei figli nasce da una volontà consapevole di ferire. La mancanza di empatia gioca un ruolo centrale: se un figlio non riesce a immedesimarsi nei genitori, fatica a riconoscerne i sacrifici. Anche la necessità di sentirsi indipendenti e autonomi può portare a evitare qualsiasi legame percepito come un dovere o una responsabilità emotiva. Alcuni studi, tra cui quello di Holly Schiffrin, mostrano come genitori eccessivamente presenti possano generare nei figli un senso di pressione o ansia, spingendoli a prendere le distanze. D’altra parte, anche famiglie in cui la comunicazione è stata carente possono ritrovarsi con figli che, crescendo, si sentono estranei a quel legame. Le dinamiche familiari del passato influenzano fortemente i rapporti futuri. In alcuni casi, lo stress della vita adulta può oscurare il legame affettivo con i genitori. Problemi finanziari, relazioni complesse o semplicemente la quotidianità possono portare a mettere in secondo piano le relazioni familiari, senza che vi sia un’intenzione reale di ferire.

Come affrontare la delusione e ricostruire il legame

Affrontare l’ingratitudine di un figlio è un percorso delicato. Il primo passo è riconoscere il proprio dolore: sentirsi feriti è naturale, ma non significa aver fallito come genitori. Accettare che ogni individuo ha un suo percorso può aiutare a ridurre il senso di colpa e a elaborare la situazione con più serenità. Una comunicazione aperta è essenziale per provare a ricucire il rapporto. Parlare sinceramente con il proprio figlio, senza accuse, può aiutare a capire le cause del distacco. Mostrare comprensione invece di insistere su quanto si è fatto in passato può rendere il dialogo più efficace. In alcuni casi, però, bisogna accettare che il cambiamento non dipende solo da noi.

La psicologia suggerisce anche di concentrarsi sul proprio benessere. Se il rapporto con un figlio non migliora, investire energia in relazioni positive con altre persone, amici o familiari, può ridurre il senso di isolamento. Dedicarsi a sé stessi non significa rinunciare all’amore per un figlio, ma imparare a vivere senza basare la propria serenità esclusivamente su quel legame.

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Avere un dialogo aperto con il proprio figlio e cercare di comprenderlo è il primo passo per ricucire il rapporto.

Il distacco da un figlio ingrato è un’esperienza dolorosa, ma non definisce il valore di un genitore. Comprendere le cause, accettare le emozioni e trovare strategie per andare avanti sono passi fondamentali per affrontare la delusione senza perdere la propria serenità interiore.

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