Gatti: fanno sul serio i dispetti? Veterinario: “Ecco cosa vogliono davvero”

I gatti fanno sul serio i dispetti, oppure hanno altre esigenze e, quindi, compiono dei gesti che possono essere scambiati per dispetti, per un altro motivo? Ecco cosa rivela un noto veterinario.

La noia negli animali, domestici o selvatici, è una condizione sempre più studiata e riconosciuta. Si manifesta quando l’ambiente è povero di stimoli e l’animale non può esprimere i propri comportamenti naturali. Le conseguenze variano da apatia e stress fino a comportamenti ripetitivi o distruttivi. Un habitat monotono, la mancanza di interazione sociale, routine sempre uguali e l’assenza di sfide cognitive rappresentano le principali cause. Nel caso dei gatti domestici, il problema è particolarmente diffuso. Sebbene siano spesso considerati indipendenti, i gatti che vivono esclusivamente in casa sono soggetti a stati di noia cronica. Un ambiente poco dinamico può portarli a dormire più del normale, a vocalizzare insistentemente, soprattutto di notte, o a mostrare segnali di frustrazione come graffiare mobili o spingere oggetti.

Alcuni diventano più aggressivi, altri manifestano disinteresse per il cibo o, al contrario, ne abusano. In alcuni casi, possono persino trascurare la propria igiene o smettere di usare la lettiera. Le conseguenze non sono solo comportamentali: la noia può facilitare l’insorgere di obesità, diabete o disturbi come le cistiti idiopatiche. Un gatto annoiato è meno attivo, meno curioso e, in generale, meno felice. In queste situazioni, poi, i gatti possono compiere gesti inattesi e sgraditi al padrone.

I gatti non fanno veramente i dispetti: ecco perché fanno cadere oggetti e compiono gesti di questo tipo

I famosi dispetti dei gatti, come quelli di sprecare tutta la carta igienica in bagno o di far cadere gli oggetti, non sono dei veri e propri dispetti ma, riallacciandoci a quanto scritto nei paragrafi precedenti, sono i gesti che i felini compiono quando sono annoiati. A rivelarlo, è stato un noto esperto di animali e veterinario, il dottor Mirko Ivaldi. In particolare, l’esperto ha spiegato che i gatti fanno questi gesti, interpretati erroneamente come dispetti, per sopperire alla noia e per attirare l’attenzione del loro padrone. L’obiettivo è, dunque, quello di farsi notare dal loro padrone, e di chiedere a quest’ultimo di giocare con lui, in modo tale da fargli passare la noia.

Gatti dispetti
Giocare con il proprio gatto è fondamentale.

Invece di punirlo, dunque, il padrone dovrebbe cercare di interagire con il gatto, e di fargli passare lo stato di noia. Giocare con il proprio gatto, dunque, è fondamentale: come spiegato, in effetti, questo non è solo un momento di svago, ma una componente essenziale del suo benessere psicofisico. Il gioco permette di soddisfare il naturale istinto predatorio, riducendo stress, noia e comportamenti problematici come aggressività o vocalizzazioni eccessive. Stimola inoltre la mente e il corpo, aiutando a prevenire sovrappeso, apatia e frustrazione. Nei cuccioli, rappresenta un’opportunità per sviluppare competenze sociali. L’interazione quotidiana rafforza anche il legame tra gatto e umano, migliorando la comunicazione e favorendo la creazione di associazioni positive. Questo rapporto produce benefici reciproci: mentre il gatto è più sereno e attivo, l’umano ne trae vantaggi emotivi, tra cui riduzione di ansia e solitudine. Il gioco diventa così uno strumento di connessione e salute condivisa.

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