Su RaiPlay c’è un film animato da brividi e anche molto delicato, da vedere per la Giornata della Memoria che si tiene oggi, 27 gennaio: è la storia vera di due sorelle.
Un film d’animazione intenso e toccante è disponibile su RaiPlay, perfetto per riflettere in occasione della Giornata della Memoria. In realtà è più un corto, in quanto dura solo 28 minuti circa, eppure ha la potenza e la forza di un film. Non si tratta solo di una narrazione storica, ma di un’opera che invita a una profonda introspezione sul valore della memoria e sulla necessità di preservarla. Si intitola La stella di Andra e Tati e vale la pena vederlo proprio in questa giornata. La trama intreccia due storie distinte ma complementari: quella di un gruppo di studenti in visita al campo di Auschwitz e quella di due bambine, Andra e Tati Bucci, che da bambine hanno vissuto la tragedia della deportazione.
Su RaiPlay un film d’animazione intenso: da vedere la Giornata della Memoria
Tra gli studenti, nel film, c’è Carlo. Un adolescente superficiale, cinico e indifferente. La sua figura, volutamente provocatoria, rappresenta una parte di quei giovani che faticano a comprendere l’importanza di un passato così doloroso. Carlo, con il suo atteggiamento menefreghista e arrogante, mette in luce una realtà scomoda. Vale a dire la difficoltà di trasmettere la memoria storica alle nuove generazioni. Ed è proprio qui che il film trova la sua forza: invita a riflettere sull’urgenza di raccontare, spiegare e, soprattutto, non dimenticare.
La visita di Carlo si intreccia con la storia di Andra e Tati, due bambine di 4 e 6 anni che nel 1944, a Fiume, vennero strappate alla loro infanzia e trascinate in un incubo. Figlie di una madre ebrea, si trovano, insieme alla loro famiglia, travolte dalla brutalità delle leggi razziali. La deportazione ad Auschwitz segna l’inizio di un viaggio terribile, in cui il loro mondo viene smantellato pezzo dopo pezzo: la separazione dai familiari, la perdita della loro identità trasformata in un numero tatuato sulla pelle, e la vita quotidiana nel capannone destinato ai bambini.
Nonostante la disumanizzazione sistematica, il film racconta con delicatezza come Andra e Tati trovino modi per restare bambine. Le due giocano, si sostengono a vicenda e, grazie all’amore e alla forza della madre, riescono a preservare un barlume della loro identità. “Non dimenticare mai chi siete” è il messaggio che la madre lascia loro, un mantra che si rivela fondamentale per la loro sopravvivenza. L’opera non edulcora la realtà, ma riesce a renderla comprensibile anche ai più giovani, con immagini chiare e una narrazione semplice ma penetrante.
Perché vale la pena vedere la storia di Andra e Tati
Il giorno della liberazione è al contemporaneo un momento di speranza e di profonda tristezza: le bambine vengono salvate, ma Sergio, il loro cuginetto, non tornerà mai più. La famiglia Bucci, segnata da un dolore inimmaginabile, riuscirà a ricostruirsi, dimostrando che l’amore può resistere anche alle barbarie più atroce.
E Carlo? Il film lo trasforma in un simbolo di redenzione e risveglio. Sarà in grado di capire finalmente che Auschwitz non è un capitolo chiuso della storia, ma una ferita che continua a sanguinare, un monitor per tutti noi. Forse anche lui, alla fine, riuscirà a comprendere che ricordare è un dovere, perché ciò che è accaduto non venga mai più ripetuto.
Questo film non è solo una lezione di storia, ma un invito a guardare il passato con occhi nuovi, a empatizzare con chi ha vissuto l’indicibile e a riflettere sul nostro ruolo nel preservare la memoria per le generazioni future. Vale assolutamente la pena vederlo, perché ci ricorda quanto sia importante restare umani, oggi più che mai.