Il documentario di Netflix smaschera il perfetto innamorato: una storia più attuale che mai

Una storia attuale e da non perdere è su Netflix. Questo documentario è assolutamente da guardare, una tematica importante, una riflessione necessaria da fare ogni giorno.

Nel vasto universo dell’intrattenimento in streaming, pochi documentari hanno lasciato un’impronta tanto profonda e disturbante quanto The Tinder Swindler, produzione Netflix del 2022 diretta da Felicity Morris. L’opera mette in luce una vicenda reale che sembra uscita dalla penna di un romanziere noir: la storia di Shimon Hayut, alias Simon Leviev, un uomo capace di vestire i panni del partner perfetto per ingannare e derubare donne in cerca d’amore.

Simon Leviev si presenta come il figlio di un potente magnate dei diamanti. Attraente, affascinante e con un profilo da jet-setter globale, si muove tra hotel a cinque stelle, cene esclusive e jet privati. Una vita apparentemente dorata che conquista le sue vittime su Tinder, la celebre app di incontri. Ma dietro la facciata da sogno si nasconde un incubo: Leviev finanzia il suo stile di vita con i soldi sottratti alle stesse donne che dice di amare. Un perfetto esempio di truffa affettiva, che si rivela essere un sofisticato schema Ponzi sentimentale.

Il truffatore di Tinder: una maschera di perfezione e menzogna

Tra le protagoniste del documentario spicca la figura di Cecilie Fjellhøy, una giovane norvegese trasferitasi a Londra per lavorare come consulente informatica. Cecilie incarna la fiducia cieca nel potere dell’amore romantico e della connessione autentica. Il suo incontro con Simon è come una favola moderna: primi appuntamenti in hotel lussuosi, weekend improvvisati su jet privati, messaggi teneri e promesse d’amore eterno. Ma quel sogno dorato si trasforma rapidamente in un incubo. Simon, con grande abilità, riesce a convincere Cecilie di essere in pericolo: nemici misteriosi lo perseguitano, i suoi conti sono congelati, ha bisogno di lei. Le chiede di aiutarlo, di fidarsi di lui come lui si è fidato di lei. Cecilie, travolta dall’illusione di una relazione autentica, inizia a fare prestiti, ad aprire carte di credito, a indebitarsi nel tentativo di salvare il suo “principe”. Solo dopo mesi di bugie e di promesse mai mantenute, la verità si rivela in tutta la sua brutalità: Simon è un truffatore seriale, e lei una delle tante vittime.

Netflix, Il truffatore di Tinder
Netflix, Il truffatore di Tinder

Il documentario non si limita a raccontare la vicenda di Cecilie. Altre due donne, Pernilla Sjohol e Ayleen Koeleman, condividono le loro esperienze, aggiungendo tasselli a un quadro inquietante. Anche loro sono state ingannate, anche loro hanno creduto all’amore, anche loro si sono ritrovate in ginocchio, devastate non solo economicamente, ma anche psicologicamente. È attraverso la forza e la determinazione di queste donne che il documentario acquista una dimensione di denuncia e giustizia. Unite dal dolore e dalla voglia di verità, collaborano con i media, con le autorità, contribuiscono a smascherare Simon e ad ottenere il suo arresto in Grecia nel 2019. Ma quello che emerge è anche un’amara consapevolezza. Le leggi sono spesso inadeguate ad affrontare questo tipo di reati, e i truffatori sentimentali sanno muoversi in una zona grigia tra legalità e inganno.

Le truffe sentimentali online: un fenomeno sommerso e devastante

A confermare la portata e l’attualità del fenomeno, è uno studio pubblicato nel 2020 sulla Rassegna Italiana di Criminologia, che propone una scoping review dedicata proprio alle truffe d’amore sul web, le cosiddette online romance scams. La ricerca analizza dati quantitativi e qualitativi, rivelando come queste frodi siano ormai una forma moderna e dilagante di manipolazione emotiva. Secondo lo studio, il truffatore costruisce una relazione affettiva fittizia, sfruttando le potenzialità di social media e app di incontri. L’obiettivo è sempre lo stesso: ottenere denaro, fiducia, informazioni, potere. La vittima, immersa in un legame che sembra autentico, è portata a credere, a investire emotivamente, fino a offrire sostegno economico. Quando la verità viene a galla, l’impatto è devastante.

Il trauma si sviluppa su due livelli. Il primo è tangibile: la perdita economica, spesso ingente. Il secondo è più profondo, psicologico: la rottura della relazione e la presa di coscienza di essere stati manipolati. A tutto ciò si aggiunge il senso di vergogna, il timore del giudizio sociale, che spinge molte vittime a tacere, a non denunciare. Questo silenzio rende il fenomeno ancora più insidioso e sottostimato, difficile da quantificare e contrastare con strumenti adeguati. The Tinder Swindler quindi non è solo un documentario, ma una lente d’ingrandimento su una nuova forma di violenza psicologica, resa possibile da un mondo digitale sempre più interconnesso e, allo stesso tempo, impersonale. È un campanello d’allarme per chiunque cerchi amore online, un invito a non confondere le parole dolci con la sincerità, e a proteggere, oltre al cuore, anche la propria dignità e sicurezza.

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