Il segreto del romanticismo femminile? Parla uno studio molto curioso

Chi l’avrebbe mai detto che il romanticismo potesse cominciare a tavola? Uno studio curioso svela come la sazietà possa influenzare il cuore (e il cervello) delle donne.

Cosa rende una donna più sensibile ai gesti romantici, ai baci rubati, alle carezze inattese o alle frasi dolci sussurrate al momento giusto? Una nuova ricerca ha scoperto un elemento sorprendente che potrebbe influenzare profondamente la predisposizione femminile all’amore e all’intimità. E no, non parliamo di cioccolato, di poesie d’altri tempi o di tramonti sul mare. Il segreto, sembra, potrebbe trovarsi nel piatto.

Sì, hai letto bene: mangiare potrebbe rendere le donne più ricettive agli stimoli romantici. A rivelarlo è uno studio condotto nel 2015 dall’Università della California, pubblicato sulla rivista scientifica Appetite. Una scoperta che unisce neuroscienze, comportamento alimentare e psicologia dell’intimità in un intreccio affascinante e inatteso. Scoprire dettagli e curiosità, è un modo per approfondire la tematica.

Cuore pieno, stomaco pieno: la connessione inattesa

La ricerca, coordinata dalla dottoressa Alice Ely, ha coinvolto un piccolo gruppo di venti donne normopeso, divise in due sottogruppi: dieci con un passato di diete e altrettante senza esperienze di restrizioni alimentari significative. Tutte sono state sottoposte a risonanza magnetica funzionale (fMRI) in due momenti diversi: una volta dopo otto ore di digiuno, e una seconda volta dopo aver consumato un pasto da circa 500 calorie. Il risultato? Una rivelazione intrigante. Quando erano sazie, le partecipanti mostravano un’attività cerebrale significativamente più intensa in risposta a immagini e stimoli romantici. Le aree del cervello legate alla ricompensa e al piacere, si accendevano con maggiore forza rispetto a quando le stesse donne erano affamate.

Ma c’è di più. Lo studio ha rilevato che questo “effetto romanticismo” post-prandiale era ancora più marcato nelle donne con una storia di diete. Come mai? Secondo i ricercatori, il cervello di chi ha vissuto restrizioni alimentari è generalmente più sensibile ai segnali di ricompensa. Non solo quelli legati al cibo, ma anche quelli sociali, emotivi e romantici. In altre parole, la sazietà non spegne solo il desiderio di cibo, ma libera risorse mentali ed emotive che possono essere dirette altrove: verso l’altro, verso la connessione, verso l’amore. Quando il corpo è nutrito, la mente può aprirsi a esperienze più complesse e raffinate, come il romanticismo. Al contrario, quando si è affamati, il cervello sembra focalizzarsi sul bisogno primario, riducendo temporaneamente la reattività ad altri tipi di stimoli.

Donne e romanticismo
Donne e romanticismo

E attenzione: non si tratta di semplice buonumore post-pasto. Le immagini cerebrali raccolte durante lo studio mostrano attivazioni precise, neurologicamente rilevanti, nei circuiti del piacere e della ricompensa. Insomma, il romanticismo non è solo questione di cuore: coinvolge anche il cervello. E il cervello, per funzionare al meglio, ha bisogno di energia. Meglio ancora se arriva da un pasto equilibrato e gratificante. Queste scoperte aprono interessanti riflessioni sul rapporto tra cibo, emozioni e relazioni. In un’epoca in cui il controllo alimentare è spesso visto come una virtù e la fame viene quasi glorificata, questo studio ci ricorda che anche mangiare può essere un atto di cura, di apertura, persino di amore.

Quindi la prossima volta che organizzi un appuntamento romantico, magari metti da parte il cliché della cena leggera per “non appesantirsi” e considera invece che un pasto condiviso, nutriente e soddisfacente potrebbe essere proprio la chiave per far sbocciare quella scintilla. Perché, come suggerisce la scienza, quando il corpo è appagato, anche il cuore è più pronto a innamorarsi.

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