Inganno, perché la serie su Netflix non funziona: “C’è un problema evidente e non è la recitazione”

Da qualche giorno è disponibile su Netflix la serie tv Inganno, ma perché non funziona? Ci sarebbe un problema evidente e non è solo la recitazione. Scopriamo tutto quello che c’è da sapere sul nuovo prodotto italiano. 

La serie su Netflix Inganno, disponibile da qualche giorno, racconta una storia apparentemente semplice ma che ha il suo intrigo. Innanzitutto, il genere al quale appartiene, come rimanda la stessa piattaforma di streaming è proprio quello della soap. Guardando fin dalla prima puntata ci si rende conto che in effetti è proprio questo quello che vuole lasciar passare: una storia drammatica che coglie tutti di sorpresa dall’inizio alla fine.

Non solo, c’è un punto molto efficace, ossia il fatto che tiene in qualche modo incollati allo schermo anche perché la storia di per sé risulta essere molto intrigante. Insomma, il telespettatore viene guidato nella visione e vuole in qualche modo scoprire la verità. Come tutte le cose, però, anche in questo è impossibile non trovare dei difetti. La serie, infatti, presenta degli elementi che non per forza potrebbero funzionare per tutti. Molti, potrebbero storcere il naso guardando alcune puntate. Inganno è una miniserie e si sviluppa in soli 5 episodi.

Sono concentrati e in ognuno di essi c’è sempre un colpo di scena, sia nel mezzo che sul finale. La storia, poi, è ambientata in un luogo meraviglioso, ossia la Costiera Amalfitana. Le riprese sono molto belle e si vede che hanno avuto una cura non indifferente nel mostrare la bellezza del posto che circonda i due protagonisti. Gabriella e Elia hanno molti anni di differenza, ma tra i due scoppia la passione improvvisa. Lei (Monica Guerritore) ha ben 60 anni, mentre lui (Giacomo Giannotti) e ha circa 30. Tutti sono contrari alla storia, primo fra tutti il figlio di lei, Stefano (Emanuel Caserio direttamente da Il Paradiso delle Signore). Anche quest’ultimo, però, a sua volta nasconde dei segreti che vengono messi sin da subito sotto gli occhi dello spettatore.

inganno netflix
Una scena della miniserie Inganno

Inganno, perché la serie su Netflix non funziona: c’è un problema, ma non è la recitazione

Il mistero, invece, resta fitto per quanto riguarda Elia. Il vero problema, oltre all’età e che Gabriella è molto ricca, mentre lui risulta nullatenente. Insomma, sta con lei per soldi o è vero amore? Questa è la domanda davanti alla quale si trova il telespettatore guardando la serie su Netflix. Fin qui tutto bene, la storia c’è e la trama è molto intrigante. Anche le riprese sono buone, ma allora cos’è che proprio non funziona.

Inganno ha un solo punto debole e non è la recitazione. Qualcuno, commentando sui social, ha lasciato intendere che gli attori recitassero in modo troppo ‘finto’, eppure non è così. Del resto, parliamo di un cast veramente magistrale. La questione riguarda più la veridicità delle situazioni e dei dialoghi in generale. Sono proprio quest’ultimi a risultare poco veri e, di conseguenza, a far apparire anche la recitazione in questo modo. Vengono dette frasi, per esempio, troppo arzigogolate, che nessuno direbbe nella vita reale in determinate situazioni.

Un esempio, senza fare troppi spoiler, potrebbe essere quando Elia incontra l’altro figlio di Gabriella per la prima volta. In quest’occasione avviene un dialogo quasi surreale, con Elia che si rende conto dal niente, che il giovane aveva fatto una scommessa con i suoi amici. Stessa cosa vale anche per le situazioni. Il modo in cui si incontrano i due protagonisti e soprattutto come lei accoglie il ragazzo in casa, appare inverosimile. Insomma, chi farebbe entrare in casa uno sconosciuto che ha avuto problemi con l’auto dandogli anche la maglia del figlio? Questi, sono gli unici punti deboli della serie, che comunque andrebbe vista se intriga l’amore misto al mistero.

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