Quando si parla di ordine in casa, spesso pensiamo solo a qualcosa di estetico. Ma il disordine ha effetti che vanno ben oltre l’apparenza.
Diversi studi hanno infatti collegato un ambiente caotico a un aumento dello stress e dell’ansia quotidiana. Catherine Roster, esperta di comportamento dei consumatori, ha dimostrato come la difficoltà a liberarsi degli oggetti superflui abbia un impatto diretto sul nostro stato mentale. Più oggetti accumuliamo, più aumenta la sensazione di essere sopraffatti. Eppure, riordinare non è semplice per tutti. Secondo Joseph Ferrari, psicologo, esistono almeno tre tipi di approccio alla pulizia: c’è chi la vive come un compito insormontabile, chi si sente sopraffatto e chi invece la considera naturale e persino piacevole. Per molti, il problema nasce proprio dalla mancanza di una strategia chiara per gestire l’ingresso continuo di oggetti nelle nostre case. Qui entra in gioco un metodo semplice ma potentissimo: la regola del “one in, one out”.
La regola che aiuta davvero a mantenere l’ordine
Ogni volta che entra un nuovo oggetto in casa, un altro deve uscire. Questo è il cuore della regola del “one in, one out”, un approccio tanto semplice quanto efficace per tenere sotto controllo il disordine. Acquistiamo una nuova maglietta? Allora è il momento di regalarne o donarne una che non usiamo più. Vogliamo una nuova tazza per la colazione? Facciamo spazio liberandoci di quella sbeccata che teniamo da anni. Il principio è quello dell’equilibrio: per ogni cosa che entra, una deve uscire. Non si tratta di privarsi continuamente, ma di evitare l’accumulo inconsapevole. Questo tipo di gestione ci porta a riflettere prima di acquistare qualcosa, aiutandoci a capire se ci serve davvero o se è solo un impulso momentaneo. Ed è qui che il concetto di “mindful consumption”, ossia consumo consapevole, prende forza. Essere più selettivi non significa essere rigidi. Significa dare valore a ciò che possediamo e non riempire gli spazi solo per riempirli. In questo modo, il disordine non ha più modo di crescere senza controllo. Inoltre, applicare questa regola in modo costante nel tempo rende molto più semplice ogni sessione di pulizia e riordino.
Meno disordine, meno stress e più serenità
Applicare il “one in, one out” ha benefici che vanno oltre la casa ordinata. Secondo la ricerca, vivere in ambienti puliti e organizzati favorisce la concentrazione e può persino migliorare la qualità del sonno. Quando tutto è al suo posto, anche la nostra mente riesce a trovare più spazio per pensare con chiarezza. Non siamo più sommersi da “cose” che rubano energia e attenzione. Svuotare i cassetti, donare oggetti inutilizzati e dire no a nuovi acquisti inutili può sembrare faticoso all’inizio. Ma con il tempo diventa un’abitudine che alleggerisce. Si libera spazio, ma soprattutto si riduce il carico mentale. Roster lo ha definito un circolo virtuoso: più ordine c’è, più migliora il nostro benessere generale.
Anche la gestione del tempo migliora. Quando sappiamo esattamente cosa possediamo e dove si trova, risparmiamo minuti preziosi ogni giorno. Niente più ricerche affannose, niente più oggetti dimenticati o doppi acquisti. In un mondo in cui siamo costantemente spinti a comprare, imparare a togliere invece che aggiungere è un atto di consapevolezza. E può davvero fare la differenza, non solo per la nostra casa ma per la nostra mente.
Iniziare con un cassetto, un armadio o una singola categoria è spesso tutto ciò che serve. E, un oggetto alla volta, il caos lascia spazio all’armonia.