L’ansia pre-viaggio esiste davvero? Ecco perché alcuni la provano più di altri

Alcune persone vivono una vera e propria ansia prima di partire. Questa sensazione cambia rispetto a chi la prova, c’è chi la sente più degli altri. Ecco quali sono le motivazioni.

Preparare la valigia, controllare mille volte i documenti, sentirsi euforici ma con un nodo allo stomaco. Ti riconosci in questa descrizione? Sei felice di partire, ma ogni volta che un viaggio si avvicina, l’ansia prende il sopravvento. Non sei solo. L’ansia pre-viaggio esiste davvero ed è più comune di quanto si pensi. Ma perché alcune persone la vivono più intensamente di altre? Di sicuro le personalità cambiano di persona in persona. Non tutti hanno nel tempo sviluppato lo stesso modo di approcciare alle varie situazioni della vita. Per questo motivo le reazioni possono essere molto diverse.

Sognare una vacanza, prenotare voli e hotel, immaginarsi in un luogo nuovo e affascinante. Tutto dovrebbe essere emozionante. Eppure, quando il giorno della partenza si avvicina, l’entusiasmo si mescola con un’ombra di preoccupazione. È il paradosso dell’ansia pre-viaggio: voler partire, ma sentire una resistenza interiore. Questo tipo di ansia può manifestarsi in modi diversi: insonnia la notte prima, preoccupazioni eccessive su dettagli minimi, paura di dimenticare qualcosa di importante. Per alcune persone, può diventare così intensa da trasformare la gioia dell’esperienza in un peso. Quante volte ci capita di essere quasi tristi la sera prima della partenza? Mille pensieri si affollano nella nostra mente e le preoccupazioni prendono il sopravvento.

Ansia pre-viaggio e tipi di personalità: come si distingue e cosa determina

Non tutti reagiscono allo stesso modo davanti a un viaggio. Ecco alcune tipologie di persone che possono sperimentare l’ansia pre-viaggio. Il perfezionista fa liste dettagliate e controlla gli orari dei voli più volte. Vuole essere sicura che tutto fili liscio, ma questa necessità di controllo può diventare fonte di stress. La paura di sbagliare o di non essere abbastanza preparati può far emergere un’ansia che cresce con l’avvicinarsi della partenza. Il consiglio? Accettare che non tutto può essere sotto controllo e lasciare spazio all’imprevisto. L’ansioso cronico rende ad essere ansioso in molte situazioni e il viaggio non fa eccezione. Il timore di perdere il volo, di ammalarsi lontano da casa, di avere problemi con la lingua o di trovarsi in difficoltà sono pensieri ricorrenti. Per chi ha una predisposizione all’ansia, partire può sembrare una sfida. In questo caso, tecniche di rilassamento come la respirazione profonda e la mindfulness possono aiutare.

Ansia pre viaggio, ecco perché succede
Ansia pre viaggio, ecco perché succede

Una personalità molto diversa è invece quello legato all’amante della routine. Per alcuni, viaggiare significa uscire dalla zona di comfort. Le abitudini quotidiane saltano, gli orari cambiano e la sensazione di sicurezza della routine viene meno. Questo può creare una forma di ansia legata alla paura di sentirsi spaesati. Per attenuare questo effetto, si può cercare di mantenere piccoli rituali anche in viaggio: una tisana prima di dormire, una passeggiata mattutina o un oggetto che ricorda casa. Se ogni volta che devi partire senti l’ansia salire, non preoccuparti: ci sono modi per gestirla. Ecco alcuni consigli pratici. Pianifica, ma senza ossessionarti. Fare una lista delle cose essenziali può aiutarti, ma senza esagerare con il controllo. Prepara tutto con anticipo. Evitare di fare la valigia all’ultimo minuto riduce lo stress. Visualizza la parte bella del viaggio. Concentrati sugli aspetti positivi e sulle emozioni che vivrai. Respira e rilassati. Tecniche come la respirazione profonda possono calmare la mente nei momenti di agitazione. Accetta che non tutto sarà perfetto. Gli imprevisti fanno parte dell’esperienza e spesso rendono il viaggio ancora più interessante.

L’ansia che sale prima di partire: Il concetto di reiseangst o paura del viaggio

Il termine reiseangst, che significa “paura del viaggio”, è stato studiato da Sigmund Freud, il quale lo descrisse come una condizione che lui stesso provava. Freud lo considerava una forma di ansia legata agli spostamenti, ma non una fobia vera e propria, poiché il disagio tendeva a svanire una volta intrapreso il viaggio. Questo fenomeno è stato successivamente analizzato nel contesto dell’ansia del viaggiatore, un senso di agitazione e preoccupazione che può emergere prima della partenza. La Dott.ssa Giulia Zani ha invece approfondito questo tipo di ansia, evidenziando come possa derivare dalla paura dell’ignoto o dal distacco dalle proprie routine quotidiane. Secondo Zani, per gestire questo stato d’animo è utile riconoscere le proprie paure e pianificare il viaggio in modo strategico, così da ridurre il senso di incertezza.

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