Lavoro, che fine fa il TFR se si dimettono più dipendenti insieme? L’avvocato: “Ecco cosa può fare il datore”

Il TFR, o Trattamento di Fine Rapporto, viene versato a tutti coloro che recedono dal proprio contratto di lavoro, sia mediante dimissioni, che dopo il licenziamento. Ma il datore di lavoro può decidere di ritardarlo, nell’evenienza in cui più dipendenti decidessero di dimettersi a distanza di poco tempo? Ecco la risposta dell’avvocato.

Quella che viene chiamata colloquialmente ‘liquidazione‘ è il trattamento di fine rapporto: si tratta di una porzione di retribuzione, alla quale il lavoratore subordinato ha diritto, al termine del suo rapporto di lavoro. A differenza dell’indennità di disoccupazione, che è mensile e alla quale si può avere diritto soltanto se si viene licenziati, o ci si dimette per giusta causa, il trattamento di fine rapporto deve essere corrisposto in qualsiasi caso, nel momento in cui termina un rapporto di lavoro. Inoltre, è il datore di lavoro che deve effettuare questo versamento, e non gli enti pensionistici.

Tutti i lavoratori subordinati del settore privato hanno diritto al trattamento di fine rapporto, e anche i lavoratori pubblici, se rientranti nel cosiddetto pubblico impiego contrattualizzato, e assunti dopo la data del 31 dicembre 2000. Il TFR ha un valore diverso, per ciascun dipendente. Il suo valore, infatti, si calcola dividendo per 13,5 la retribuzione annua lorda, e moltiplicando la quota per gli effettivi anni di servizio. La quota viene, poi, ‘aggiustata‘ al valore dell’inflazione calcolato dall’ISTAT. Più un dipendente avrà lavorato presso la stessa azienda, e più sarà alta la sua retribuzione annua lorda, più grande sarà il valore del trattamento di fine rapporto.

Lavoro: ecco cosa non deve fare, e cosa può fare, il datore, se ci sono più dipendenti a cui erogare il TFR

Come abbiamo già detto, il pagamento del TFR spetta al datore di lavoro. In alcuni casi, dunque, il datore potrebbe dover spendere una somma non indifferente. Questo potrebbe diventare particolarmente difficile, qualora si dimettessero, o fossero licenziati, più dipendenti a distanza di poco tempo. Ma, in questo caso, un datore di lavoro potrebbe chiedere al dipendente di aspettare il suo turno, ritardando il pagamento del trattamento di fine rapporto? A questa domanda ha risposto Angelo Greco, un noto avvocato italiano.

 

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In un suo recente video, Greco ha spiegato che i datori di lavoro non possono decidere, in maniera autonoma, di ritardare il pagamento del TFR, perché ci sono altri dipendenti che si sono dimessi prima. Lo ha determinato la Corte di Cassazione, spiegando che la concomitanza di più dimissioni dal rapporto di lavoro nello stesso tempo non è un valido motivo per ritardare il pagamento del TFR, e che il datore è tenuto a versarlo nel momento stesso in cui cessa il rapporto di lavoro. L’unica cosa che può fare il datore di lavoro, che volesse ritardare il pagamento, è appellarsi a un eventuale termine più ampio, qualora fosse stabilito dal Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro di riferimento, ma senza decidere autonomamente un termine entro cui pagare la liquidazione.

Lavoro TFR
Una dipendente si dimette, e porta a casa gli oggetti lasciati in ufficio.

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