Le canzoni d’amore influenzano veramente le nostre relazioni? Ecco cosa dice la psicologia

Musica e sentimenti vanno spesso a braccetto, ma ciò che ascoltiamo può davvero cambiare il modo in cui viviamo una relazione?

La psicologia ha iniziato a porsi questa domanda da tempo, e oggi alcuni studi ci offrono risposte sorprendenti. Le canzoni d’amore non sono solo colonna sonora delle nostre storie: possono modellare aspettative, emozioni e comportamenti nel rapporto di coppia. Molti di noi associano momenti importanti a una canzone precisa, una melodia che ha accompagnato un bacio, una passeggiata, una rottura. Ma ciò che emerge dalla ricerca è che il potere della musica non si limita al ricordo. Influenza la nostra percezione dell’amore, e lo fa fin da giovanissimi.

Canzoni romantiche e aspettative d’amore

Uno studio pubblicato su Psychology of Music da McKell Jorgensen-Wells e colleghi ha analizzato l’impatto delle canzoni popolari sulle relazioni romantiche. I risultati sono stati chiari: oltre l’86% delle canzoni analizzate riflette uno stile di attaccamento insicuro, come quello evitante o ansioso. Questo significa che molte canzoni che ascoltiamo sin da adolescenti trasmettono messaggi ambigui o idealizzati sull’amore. Un amore tormentato, instabile, fatto di abbandoni e riconquiste. Queste narrazioni, se assorbite costantemente, possono alterare le nostre aspettative: ci abituiamo all’idea che l’amore debba essere sofferto, che la gelosia sia una prova di affetto, o che le relazioni sane siano noiose. La psicologia dello sviluppo ci ricorda che l’adolescenza è una fase delicata, in cui si costruisce il modello di relazione che guiderà le esperienze affettive future. E se a farci da guida sono canzoni in cui si canta solo di cuori infranti o amori impossibili, il rischio è quello di entrare in relazioni con una visione distorta dell’intimità.

Musica, legame e intimità: la colonna sonora della coppia

Non tutto, però, è negativo. Altri studi rivelano un lato profondamente benefico della musica nelle relazioni. I ricercatori Bamford, Vigl, Hämäläinen e Saarikallio hanno evidenziato come la musica favorisca la scelta del partner e rafforzi il legame affettivo. Quando si ascolta musica insieme, si condividono emozioni, ricordi, atmosfere. Questo processo favorisce l’empatia e può accrescere i tre pilastri dell’amore secondo la teoria di Sternberg: passione, intimità e impegno. È come se la musica creasse un linguaggio parallelo che unisce due persone, anche senza bisogno di parole.

Non a caso, secondo un altro studio citato da Psychology of Music, l’ascolto condiviso di canzoni romantiche può aumentare i livelli di ossitocina, l’ormone dell’amore e del benessere. È lo stesso ormone che si attiva durante l’abbraccio o il contatto visivo, e la sua produzione contribuisce a rafforzare il legame emotivo tra i partner. Robert Sternberg sottolinea che l’intimità non è fatta solo di confidenze, ma anche di piccoli rituali condivisi. Una playlist, una canzone ascoltata la sera, una melodia che fa sorridere entrambi: questi dettagli costruiscono la complicità.

La musica ci cambia, anche in coppia

Infine, il ruolo sociale della musica è stato approfondito anche da Weinstein e colleghi, i quali hanno mostrato che attività musicali condivise migliorano il benessere psicologico e la connessione relazionale. Cantare insieme, ballare, dedicare una canzone: sono gesti semplici che però hanno un impatto reale sulla qualità della relazione. La musica aiuta anche a comunicare in modo più aperto. Quando mancano le parole, una canzone può esprimere quello che sentiamo. Può aiutare a chiedere scusa, a dichiararsi, a elaborare un distacco. Per questo motivo, nella terapia di coppia, viene talvolta usata per favorire l’espressione delle emozioni.

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L’ascolto condiviso di canzoni romantiche può aumentare i livelli di ossitocina, l’ormone dell’amore e del benessere.

In conclusione, la psicologia conferma che le canzoni d’amore non sono solo “intrattenimento”. Sono strumenti potenti che influenzano il modo in cui viviamo l’amore: possono alimentare illusioni, ma anche aiutare a costruire relazioni più profonde. Forse, scegliere bene cosa ascoltare è un atto d’amore. Anche verso noi stessi.

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