Le olive nere si distinguono per il loro sapore, e per il loro colore, nero sgargiante. Ma sapevate che questo tipo preciso di frutto non esiste in natura? Esperto spiega il motivo.
Le olive, frutti dell’olivo (Olea europaea), rappresentano un simbolo della dieta mediterranea e trovano largo impiego sia come alimento da tavola sia come materia prima per l’estrazione dell’olio d’oliva. Caratterizzate da un elevato contenuto di grassi monoinsaturi, vitamine come la E, e micronutrienti come rame e ferro, apportano anche antiossidanti importanti per il benessere generale, in particolare per il sistema cardiovascolare e per il controllo del peso corporeo. La distinzione principale tra le diverse olive si basa sul loro grado di maturazione. Le olive verdi, raccolte precocemente, sono caratterizzate da una consistenza soda. Quelle scure o nere, invece, vengono colte a uno stadio avanzato: presentano sfumature che variano dal marrone al viola, ma mai un nero omogeneo in modo naturale.
Alcune cultivar italiane sono particolarmente apprezzate per sapore e versatilità. Tra queste, la Taggiasca ligure si distingue per la delicatezza; la Gaeta laziale è morbida e leggermente acidula; la Bella di Cerignola pugliese si fa notare per la sua dimensione e consistenza carnosa. L’Ascolana Tenera marchigiana è nota anche per l’impiego nelle celebri olive farcite; la Leccino, infine, è tra le più diffuse per usi sia alimentari che oleari. Sul piano commerciale, dominano le olive verdi spagnole, come la Manzanilla, e le nere “alla greca”, accanto alle italiane Taggiasca e Gaeta. Le prime vengono spesso vendute in salamoia, farcite o snocciolate, mentre le nere si trovano comunemente in rondelle, pronte per insalate, pizze o sughi.
Olive nere: la rivelazione dell’esperto e perché non esistono in natura
A proposito di olive nere, non molti sanno che questa tipologia di olive, almeno come la conosciamo, non esiste in natura. Un noto esperto di alimentazione, il dottor Panarelli, ha, infatti, spiegato che queste olive vengono artificialmente colorate dall’uomo. In particolare, esse vengono ottenute mediante l’aggiunta di additivi, come il gluconato ferroso, o anche il lattato ferroso. Questo va a far sì che l’oliva verde, ancora dura, diventi nera: questo la rende più facile da denocciolare. Oltre a renderle piacevoli da un punto di vista estetico, dunque, questi frutti sono più facili da denocciolare, e possono essere utilizzati per vari scopi. Per questo motivo, l’esperto suggerisce di fare sempre attenzione agli ingredienti delle olive nere.
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In ogni caso, comunque, aggiunge l’esperto, non bisogna preoccuparsi per questa tipologia di frutti: questi additivi non fanno, infatti, male alla salute. Il trattamento è, infatti, consentito dalla normativa vigente. C’è da dire, però, che gli additivi impiegati, sebbene non rappresentino un rischio per la salute umana, devono essere chiaramente segnalati sull’etichetta del prodotto. Questa trasparenza permette al consumatore di compiere scelte consapevoli e di conoscere con precisione la composizione degli alimenti acquistati.