Quanto il lavoro da casa influenza i nostri comportamenti serali? La spiegazione psicologica mette in luce alcuni aspetti salienti. Ecco tutto quello che non sapevi e che devi scoprire.
Nel corso degli ultimi anni, il lavoro da casa è diventato una realtà sempre più consolidata per milioni di persone in tutto il mondo. La pandemia ha accelerato un processo che stava già iniziando a prendere piede, ma che ha raggiunto dimensioni impreviste quando le aziende si sono trovate a dover adattarsi rapidamente a nuove modalità operative. Inevitabilmente questo cambiamento ha dato vita a trasformazioni ed equilibri nuovi nella propria routine quotidiana. Come in tutte le cose, le reazioni delle persone sono ben diverse. Mentre alcune si sono adattate con facilità, altre hanno dovuto confrontarsi con nuove sfide legate alla separazione tra il lavoro e la vita privata.
Lavorare in un ufficio fisico implica una serie di segnali e rituali che segnano l’inizio e la fine della giornata. Ci si sveglia, ci si prepara, si esce di casa, si affronta il tragitto per arrivare sul posto di lavoro e, infine, si torna a casa, segnando fisicamente la separazione tra il contesto professionale e quello personale. Al contrario, il lavoro da casa non presenta una separazione così evidente. Le persone che operano in smart working, infatti, si trovano a dover gestire simultaneamente gli spazi di lavoro e quelli privati. La cucina, il salotto, la camera da letto, che in precedenza erano luoghi di relax e socializzazione, diventano anche gli spazi in cui svolgere le proprie attività professionali.
Il cambiamento nei comportamenti serali: dal lavoro in presenza allo smart working
Una delle principali differenze tra lavorare in presenza e da casa si riflette nei comportamenti serali. Quando si lavora in ufficio, il tragitto di ritorno a casa rappresenta un momento di decompressione. È il tempo in cui si stacca dalla mentalità del lavoro e si prepara ad affrontare la serata con un altro tipo di energia. Nel lavoro da casa, la separazione tra la sfera lavorativa e quella privata non è altrettanto chiara. Senza il tragitto di ritorno, il confine tra la fine della giornata lavorativa e l’inizio del tempo libero può risultare confuso. Di conseguenza, molte persone continuano a lavorare o a pensare al lavoro anche dopo l’orario ufficiale, portando a comportamenti serali che non riflettono un reale stacco. In psicologia, questo fenomeno è stato studiato in relazione al “mismatch temporale”. Poiché il nostro corpo è abituato a segnali esterni per determinare l’inizio e la fine della giornata, la mancanza di questi segnali, come il tragitto casa-lavoro, può portare a un’incertezza riguardo ai tempi di riposo e recupero.
Le persone che lavorano da casa, infatti, tendono a procrastinare l’inizio della serata, non riuscendo a decidere quando è il momento giusto per fermarsi. Per imparare ad equilibrare il proprio tempo e a dividere vita professionale da quella privata. E’ inoltre bene creare rituali che segnano la fine della giornata lavorativa, come ad esempio spegnere il computer, fare una passeggiata o praticare un’attività fisica leggera, possono risultare modi efficaci per segnalare al corpo e alla mente che è giunto il momento di staccare. Altri suggeriscono di dedicare un tempo specifico alla lettura, alla meditazione o a hobby che non siano legati al lavoro, in modo da creare una separazione netta tra la giornata lavorativa e quella personale.
Come il lavoro da casa e i turni irregolari possono influenzare la routine serale
Una ricerca pubblicata sulla rivista Plos One ha esplorato gli effetti del lavoro con orari irregolari. I risultati evidenziano come questi orari possano disturbare la routine quotidiana, influenzando negativamente i periodi di sonno, i pasti e le interazioni sociali con familiari e amici. In particolare, chi svolge lavori a turni tende a dormire meno e a sperimentare una qualità del sonno inferiore. Gli impatti sulla salute si estendono sia nel breve che nel lungo periodo, tra cui ansia, depressione, ipertensione e disturbi metabolici. Inoltre, il lavoro da remoto può influenzare le abitudini serali, soprattutto quando diventa difficile separare l’ambiente lavorativo da quello personale. Ad esempio, non fissare orari di lavoro precisi o svolgere attività professionale in spazi poco adatti (come in pigiama) può rendere più complicato il distacco mentale dal lavoro.