Per chi soffre di pressione bassa, mangiare la liquirizia è davvero utile? Ecco la risposta del farmacista e le sue raccomandazioni.
L’ipotensione, o pressione bassa, si verifica quando i valori della pressione arteriosa scendono al di sotto di 90 mmHg per la sistolica e 60 mmHg per la diastolica. Questa condizione può essere temporanea o cronica, e nella maggior parte dei casi non comporta rischi seri, a meno che non sia accompagnata da sintomi evidenti o non derivi da patologie più gravi. Alcune categorie risultano più vulnerabili. Gli anziani, per esempio, sono soggetti a cali di pressione quando si alzano bruscamente, con possibili vertigini e cadute. Anche le donne in gravidanza possono sperimentare ipotensione, soprattutto nei primi mesi, per via dei cambiamenti ormonali. Alcuni farmaci, come diuretici o antipertensivi, possono abbassare ulteriormente la pressione. Negli atleti, invece, valori più bassi sono spesso fisiologici. Chi soffre di problemi cardiaci o ormonali, come disfunzioni della tiroide o delle surrenali, presenta un rischio maggiore.
I sintomi più comuni includono vertigini, stanchezza, annebbiamento della vista, ronzio alle orecchie e, nei casi più gravi, svenimenti. Le cause possono variare da una semplice disidratazione a condizioni più gravi come infezioni, emorragie, disturbi endocrini o insufficienza cardiaca. La pressione bassa, se non associata a disturbi importanti, non rappresenta un pericolo. Tuttavia, sintomi intensi o segnali di shock richiedono l’intervento del medico. La gestione si basa su una buona idratazione, un’alimentazione equilibrata e l’adozione di comportamenti che evitino bruschi cambiamenti posturali.
Liquirizia: è davvero un rimedio naturale contro la pressione bassa? Ecco il chiarimento dell’esperto
Esistono numerosi metodi per regolare la pressione, e tra questi, uno dei più noti è quello di mangiare della liquirizia. Ma questo metodo è davvero utile, o si tratta solo di un classico ‘rimedio della nonna‘? A chiarirlo, è stato un noto farmacista italiano. In particolare, l’esperto ha spiegato che la liquirizia funziona contro la pressione bassa, in quanto contiene glicirrizina, una sostanza che può far aumentare la pressione sanguigna, riducendo l’eliminazione di sodio dei reni. In questo modo, il nostro corpo tratterrà più sodio, il che si traduce in un aumento dei liquidi corporei e, quindi, in un aumento del volume del sangue e in un aumento della pressione sanguigna.
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Attenzione, però, a consumare la liquirizia: per chi ha una pressione sanguigna normale, infatti, non conviene mangiarne troppa. Come spiega l’esperto, infatti, bisogna fare attenzione al consumo della liquirizia, perché la troppa glicirrizina potrebbe portare al problema opposto, e cioè quello dell’ipertensione, con conseguenti mal di testa o crampi muscolari. Di certo, non è un problema mangiarne ogni tanto, anche per chi non soffre di pressione bassa, ma bisogna sempre moderarsi.
E chi soffre di pressione alta?
Diversa è la situazione, per chi soffre di pressione alta. Chi soffre di ipertensione dovrebbe, infatti, limitare fortemente il consumo di liquirizia, poiché anche piccole dosi possono causare un aumento della pressione arteriosa, soprattutto se assunte per periodi prolungati. La sostanza responsabile è l’acido glicirrizico, capace di alterare l’equilibrio elettrolitico, trattenendo sodio e liquidi e favorendo la perdita di potassio. Questo effetto può favorire l’insorgenza di ipertensione e, nei casi più gravi, di disturbi cardiaci o muscolari. Anche dosi ritenute sicure per soggetti sani — inferiori a 100 mg al giorno — possono risultare rischiose per chi ha già la pressione alta. Il consumo abituale di liquirizia è dunque sconsigliato in presenza di ipertensione. Anche un’assunzione saltuaria, sebbene meno pericolosa, può comportare rischi nel lungo periodo e andrebbe valutata con il medico.