È meglio lo zucchero di canna o lo zucchero bianco, o non c’è un’effettiva differenza tra i due? Ecco la risposta.
I prodotti che conferiscono dolcezza agli alimenti sono generalmente suddivisi in due grandi categorie: quelli naturali e quelli artificiali. I primi provengono da fonti vegetali o animali e comprendono zucchero, miele, sciroppi, fruttosio, stevia, eritritolo e altri. Alcuni, come la stevia e il frutto del monaco, risultano estremamente dolci pur essendo quasi privi di calorie, una caratteristica che li rende interessanti per chi vuole limitare l’apporto energetico senza rinunciare al gusto. I dolcificanti di sintesi, invece, sono ottenuti tramite processi chimici.
Aspartame, sucralosio, saccarina e simili hanno un potere dolcificante che può superare di molte centinaia di volte quello dello zucchero, senza aggiungere calorie. Per questo sono largamente impiegati nei prodotti light o “senza zucchero”. Lo zucchero da cucina è noto come saccarosio ed è ricavato prevalentemente da canna o barbabietola. Le sue varianti differiscono per aspetto, grado di raffinazione e aroma, ma non per il contenuto calorico, che resta elevato in ogni forma. Gli zuccheri integrali, come il moscovado o la panela, conservano più minerali, ma in quantità troppo basse per avere un impatto nutrizionale significativo. In definitiva, la scelta tra dolcificanti dipende da gusti, usi culinari, esigenze metaboliche o condizioni specifiche come il diabete. Alcuni preferiscono alternative meno raffinate, altri puntano su soluzioni a basso impatto glicemico. Resta fondamentale valutare sempre il contesto e la quantità d’uso.
Zucchero di canna o bianco? Ecco la differenza, secondo l’esperta
Le due tipologie di zucchero più comuni sono lo zucchero bianco e lo zucchero di canna. Una nota esperta, la dottoressa Giulia Ciccarelli, ha spiegato la differenza tra i due, e ha rivelato se uno dei due è meglio dell’altro. In particolare, l’esperta ha spiegato che lo zucchero viene estratto dalla canna da zucchero, con tanti passaggi di raffinazione. Prima, la canna viene macinata e tritata, e viene estratto il succo, che passa attraverso tanti passaggi di purificazione e filtrazione, al fine di concentrare al massimo il saccarosio, e cioè le molecole di zucchero semplice. Dopodiché, continua l’esperta, il succo finale raffinato viene fatto cristallizzare, in modo tale da ottenere i granelli di zucchero come li conosciamo.
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Per quanto riguarda lo zucchero di canna, la procedura appena spiegata resta la stessa, ma vengono saltati gli ultimi passaggi di pulizia e rimozione delle impurità. Attorno ai granelli di zucchero, e cioè di saccarosio, dunque, rimangono adese le molecole di melassa. La melassa conferisce un colore più scuro e un sapore caramellato: ed è proprio questa l’effettiva differenza tra le due tipologie di zucchero. A differenza di quanto si possa pensare, dunque, la differenza effettiva c’è solo nel sapore, nella consistenza e nel colore, ma non nella composizione e, soprattutto, non nel grado di raffinazione. Non è vero, dunque, che lo zucchero di canna è meno raffinato di quello bianco, né che tra i due ci sia uno migliore e uno peggiore, dal punto di vista di apporto nutrizionale e salute. È uguale, altresì, l’impatto sulla glicemia. Lo zucchero di canna apporta una piccola quantità di vitamine e di sali minerali in più, ma non una quantità tale da poter dire che quest’ultimo è meglio. La scelta è, quindi, questione di preferenza!