“Non dare il cellulare al tuo bambino”: farmacista spiega i rischi sottovalutati

Perché evitare di far utilizzare il cellulare ai più piccoli? Ecco cosa suggerisce l’esperto e quali sono i rischi per il loro cervello.

Viviamo immersi in un mondo digitale che non conosce pause. Tra notifiche, video e stimoli visivi continui, gli smartphone sono ormai diventati estensioni delle nostre mani, e troppo spesso, anche di quelle dei più piccoli. Ma cosa succede quando un bambino, ancora in fase di sviluppo, viene esposto precocemente a questi dispositivi? A lanciare l’allarme è il dottor Giacomo, noto su Instagram come “Il socialmente farmacista”, che attraverso i suoi canali ha deciso di aprire gli occhi ai genitori su una realtà ancora troppo sottovalutata.

Con parole semplici, ma profondamente incisive, l’esperto mette in guardia contro l’utilizzo dei cellulari da parte dei bambini, spiegando come questa pratica apparentemente innocua possa avere ripercussioni ben più gravi di quanto si pensi. Non si tratta solo di un dibattito educativo o sociale: la questione ha solide basi neurobiologiche e fisiologiche.

La dopamina: il dolce veleno digitale a cui fare molta attenzione

Il primo punto toccato dal farmacista riguarda l’effetto degli stimoli visivi rapidi e costanti che scorrono sugli schermi. Dai cartoni animati ai reel iper-dinamici, ogni contenuto è progettato per catturare l’attenzione, e lo fa stimolando il rilascio di dopamina nel cervello. La dopamina è il neurotrasmettitore legato alla sensazione di piacere, di ricompensa, di gratificazione immediata.+

cellulare al tuo bambino
Tutti i rischi dell’uso del cellulare in età precoce.

E qui nasce il problema: in un cervello ancora in formazione, come quello di un bambino, questa sovrastimolazione dopaminergica può generare un meccanismo simile a quello della dipendenza. Il bambino inizia a ricercare costantemente quel tipo di appagamento, diventando irrequieto, distratto, incapace di sostenere attività meno “elettrizzanti” ma fondamentali per lo sviluppo cognitivo ed emotivo, come il gioco libero, la lettura o l’interazione sociale diretta. In altre parole, lo smartphone diventa una droga silenziosa, capace di modificare le dinamiche cerebrali e comportamentali già dalle prime fasi della crescita.

Luce blu: il sabotaggio del sonno

Il secondo nemico è meno appariscente, ma altrettanto subdolo: si tratta della luce blu emessa dagli schermi. Questa specifica lunghezza d’onda luminosa ha la capacità di inibire la produzione di melatonina, l’ormone che regola il ciclo sonno-veglia. Normalmente, la melatonina viene rilasciata dal nostro organismo al calar della sera, segnalando al cervello che è giunto il momento di rallentare e prepararsi al riposo.

Quando però un bambino utilizza il cellulare prima di dormire, l’esposizione alla luce blu interferisce con questo processo fisiologico, impedendo la naturale comparsa della sonnolenza. Il risultato? Insonnia, difficoltà ad addormentarsi, sonno frammentato e, di conseguenza, stanchezza e irritabilità durante il giorno. E se il riposo è fondamentale per chiunque, lo è ancora di più per un organismo in crescita, che ha bisogno di dormire per consolidare le memorie, rafforzare il sistema immunitario e supportare lo sviluppo neurologico.

Una responsabilità che non si può delegare: perché evitare cellulari, tablet e altri dispositivi

L’utilizzo precoce e prolungato dei cellulari è una forma di esposizione tossica, che agisce in silenzio, ma con effetti profondi e duraturi. Non si tratta di demonizzare la tecnologia, ma di riconoscerne i limiti e i rischi, soprattutto quando si ha a che fare con i più piccoli. I bambini hanno bisogno di imparare a utilizzare e conoscere il proprio corpo oltre che il mondo che li circonda. Preferiamo dunque attività all’aperto, giochi e relazioni con altre persone ai dispositivi digitali che è bene che utilizzino quando saranno più grandi.

Lascia un commento