Tra bagni al mare e tuffi in piscina, le orecchie tappate sono un fastidio estivo molto comune, ma pochi sanno come prevenirlo davvero.
È una delle sensazioni più fastidiose dell’estate: torni da una nuotata, ti stendi al sole per rilassarti e zac! Un orecchio si tappa e ti sembra di sentire tutto ovattato, come se fossi sott’acqua. A volte basta aspettare qualche minuto e tutto torna alla normalità, ma altre volte quel fastidio si trasforma in qualcosa di più serio, come un’irritazione o addirittura un’otite.
A spiegare cosa fare e soprattutto cosa non fare in questi casi, è la seguitissima esperta dei social La farmacista in un click, che con il suo stile semplice e diretto offre consigli pratici e immediati per affrontare uno dei disturbi più comuni dell’estate: le orecchie tappate dopo il bagno.
Il nemico nascosto: l’umidità residua
Quando entriamo in acqua, che sia al mare o in piscina, l’acqua può penetrare nel condotto uditivo e rimanervi intrappolata. Questo ristagno, se non viene eliminato in fretta, può creare un ambiente perfetto per la proliferazione di batteri o funghi. Il risultato? Un’infiammazione nota come otite esterna, o “otite del nuotatore”.
Per evitarla, il primo gesto da fare appena usciamo dall’acqua è tanto semplice quanto efficace: asciugare con cura le orecchie, utilizzando un asciugamano pulito e morbido. È un piccolo gesto che può fare una grande differenza, perché rimuove l’umidità residua e riduce il rischio di infezioni.
In aggiunta, la farmacista consiglia l’uso di spray auricolari specifici, a base di sostanze come acido borico, acido acetico o glicerina, che aiutano a mantenere l’ambiente auricolare asciutto e protetto. Questi prodotti sono facili da usare e molto utili per chi è particolarmente soggetto a otiti o vive l’estate sempre in costume e con la testa sott’acqua.
E se sai di avere un condotto uditivo particolarmente sensibile o stretto, potresti considerare l’uso di tappi per le orecchie da nuoto, facilmente reperibili in farmacia. Ne esistono in silicone, cera o gomma morbida, e sono progettati per impedire all’acqua di entrare pur restando comodi da indossare.
Bambini e mare: proteggere le loro orecchie (senza stress)
Se per un adulto il fastidio di un’orecchia tappata è già sgradevole, per un bambino può diventare un vero incubo. I più piccoli infatti non sempre riescono a spiegare cosa sentono, e spesso l’unico segnale di un problema è un comportamento irritabile, pianti improvvisi o una mano che si porta ripetutamente all’orecchio.
Proprio per questo, la farmacista consiglia alcune attenzioni speciali per i bambini. Tappi morbidi o fasce da nuoto: per i piccoli nuotatori esistono tappi auricolari in materiale extra-soffice o comode fasce elastiche che coprono le orecchie e impediscono all’acqua di entrare. Sono ideali soprattutto in piscina o quando si trascorrono molte ore in acqua.
Spray auricolari pediatrici: dopo ogni bagno, una spruzzata di spray specifico per bambini aiuta a mantenere le orecchie asciutte e pulite. Ne esistono formule delicate pensate proprio per i più piccoli. Mai lasciare l’acqua dentro l’orecchio: asciugare sempre con un asciugamano morbido, evitando movimenti bruschi o l’uso di strumenti invasivi.
Stop ai cotton fioc: uno degli errori più comuni è quello di infilare cotton fioc nelle orecchie dei bambini per rimuovere l’acqua o la ceretta. In realtà, si rischia di spingere i residui ancora più in profondità o graffiare il canale uditivo. Meglio evitarli completamente.
Attenzione ai segnali di allarme: se il bambino si lamenta, si tocca spesso l’orecchio, ha febbre o è particolarmente irrequieto dopo il bagno, potrebbe essere il segnale di un’infezione in corso. In questi casi è sempre bene rivolgersi al pediatra o al farmacista di fiducia per un consiglio mirato.