Parthenope, attrice Rai dà la migliore interpretazione del film (e Sorrentino approva)

Parthenope, il film di Paolo Sorrentino genera reazioni, recensioni e interpretazioni. Tra queste, quella di una nota attrice Rai. Il suo punto di vista riceve l’approvazione del regista

Tutta Italia al cinema a vedere Parthenope, l’ultimo film del regista Paolo Sorrentino, che questi dedica alla sua città natale: Napoli. Con protagonisti Celeste Dalla Porta, 26 anni, nel ruolo della protagonista che dà il nome al film, Silvio Orlando, 67, nei panni del professore di Antropologia a cui Partenope sarà legata per tutta la vita e, nelle scene finali ma capace di lasciare una fortissima impronta sulla pellicola, Stefania Sandrelli, 78 anni, che interpreta la protagonista ormai anziana.

Un lungometraggio che, come poi molti dei film di Sorrentino, lasciano tanti spunti allo spettatore, a cui spetta poi il compito di ricamare la propria, personale, intimissima interpretazione. Vogliamo riportare l’interpretazione di Gloria Radulescu, attrice molto nota e cara al pubblico di Rai 1 per essere stata tra i protagonisti de Il Paradiso delle Signore. Nella popolare soap del pomeriggio Rai, Radulescu interpreta Marta, rampolla della famiglia Guarnieri ed ex moglie di Vittorio Conti, ex patron dell’Atelier che dà il nome al programma. Ebbene, Radulescu ha dato una sua versione in particolare di una scena molto significativa del film. Versione che Paolo Sorrentino ha approvato, condividendo il punto di vista dell’attrice Rai tra le sue storie Instagram.

Parthenope, l’interpretazione di Gloria Radulescu: Sorrentino approva

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A sinistra, l’attrice Gloria Radulescu, Marta ne Il Paradiso delle Signore. A destra, la sua interpretazione di Parthenope, ricondivisa da Paolo Sorrentino


C’è una frase che nel film il professore cita spesso.Io non ti giudico e tu non giudicarmi mai”. Il figlio che lievita su quel divano fatto di acqua e sale, a parer mio, non è altro che la rappresentazione del disagio. Abbiamo paura a presentare il disagio, abbiamo paura del giudizio degli altri. Forse perché a volte siamo proprio noi i primi a giudicarci. Solo quando lui accetta la sua storia in profondità, ed è grazie a Parthenope che ci riesce, che decide finalmente di aprirle la porta di casa. Di presentarle Il suo disagio. Anche lei è fatta di acqua e sale, non solo perché viene dal mare, ma perché anch’essa è piena del suo disagio di essere troppo bella. E la bellezza, a volte, è una condanna. In alcune occasioni non ti permette di lasciarti andare, piuttosto tendi a nasconderla, pur di essere accettata. E al di là della forma del corpo, che è diverso per ognuno di noi, siamo così simili nelle nostre paure, nelle nostre sofferenze, nel sentirci emarginati, nei nostri disagi. I film di Sorrentino li elabori piano piano, e arrivano pensieri come fossero schiaffi, o carezze, di continuo”.

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