Per quale motivo mettiamo tante sveglie al mattino? C’è una spiegazione che chiarisce i dubbi e le curiosità di tantissime persone che, con costanza, hanno questa abitudine.
La scena è familiare: è sera, ci si prepara ad andare a dormire, e mentre si imposta la sveglia per il mattino successivo, se ne mettono non una, ma due, tre, magari anche quattro. La prima alle 6:30, poi 6:40, 6:50 e infine l’ultima, quella decisiva, alle 7:00. È una routine diffusa, quasi un rito silenzioso che accomuna milioni di persone. Ma dietro questo comportamento apparentemente banale si cela un intreccio di aspetti psicologici, emotivi e persino culturali. Perché ci affidiamo a una sequenza di sveglie multiple per iniziare la giornata? E, soprattutto, cosa ci dice questo gesto sulla nostra relazione con il tempo, con il sonno e con noi stessi?
La spiegazione più semplice è che mettiamo più sveglie per paura di non svegliarci. Ma questa è solo la superficie. In realtà, dietro il gesto di impostare più allarmi si nasconde una dinamica interna molto più complessa. Quest’ultima tocca il senso di controllo, il rapporto con la propria forza di volontà, la difficoltà di separarsi dal sonno e persino il modo in cui percepiamo il nostro valore personale in relazione alla produttività. Non è solo quindi una vera e propria abitudine, dietro a questa scelta si nasconde molto altro. Scopriamo insieme maggiori dettagli, per una spiegazione chiara e dettagliata.
Non è solo pigrizia: cosa ci racconta la nostra mente quando mettiamo più sveglie?
Chi mette più sveglie al mattino non è necessariamente pigro o indisciplinato. Anzi, spesso si tratta di persone molto impegnate, con agende fitte e alte aspettative su se stesse. Ma proprio questa pressione può diventare un boomerang. Il momento del risveglio si trasforma in una battaglia interiore tra ciò che si dovrebbe fare e ciò che si riesce effettivamente a fare. Ogni sveglia impostata è un tentativo di mediazione tra l’ideale di efficienza e la necessità di ascoltare il proprio corpo e la propria mente. Quando si ha una giornata ricca di responsabilità e appuntamenti da ultimare, è per molti preoccupante, svegliarsi in ritardo e sballare tutti i ritmi. Dal punto di vista neurologico, il nostro cervello non ama essere svegliato bruscamente. Quando dormiamo, attraversiamo diversi cicli di sonno e, se una sveglia ci interrompe nel bel mezzo di un ciclo profondo, ci sentiamo più confusi e stanchi. Questo spiega perché, a volte, la prima sveglia viene ignorata con fastidio. Non è solo una questione di volontà, ma anche di biologia. Il cervello sta cercando di proteggersi, di difendere il suo equilibrio interno.
Mettere più sveglie può sembrare una soluzione furba, ma spesso ha l’effetto opposto a quello desiderato. Ogni volta che un allarme suona, anche se lo si spegne rapidamente, il nostro corpo viene scosso da una scarica di cortisolo, l’ormone dello stress. Questo interrompe il riposo in modo frammentato e contribuisce a quella sensazione di stanchezza cronica che molti avvertono durante il giorno. Paradossalmente, le sveglie multiple possono peggiorare la qualità del sonno, rendendolo meno rigenerante. Eppure, c’è anche un lato positivo. Le sveglie multiple possono offrire un piccolo senso di sicurezza. Sapere di avere più “chance” per svegliarsi allevia l’ansia da prestazione mattutina. Per chi soffre di insonnia o ha un sonno leggero, questa strategia può diventare una sorta di coperta di Linus, una rassicurazione psicologica che permette di rilassarsi un po’ di più.