Perché odiamo gli attori che fanno i cattivi nei film? La psicologia ha una risposta

Capita spesso di odiare il cattivo di un film e seguire la storia senza saper distinguere il ruolo, dall’attore che lo interpreta. Per quale motivo succede? Ecco la risposta dalla psicologia.

Immergersi all’interno di storie e racconti appassionanti, è da sempre il grande potere appartenente al cinema. Durante la visione diventa inevitabile sviluppare una notevole empatia con gli attori. I personaggi positivi sono amati e idealizzati mentre gli antagonisti, odiati e continuamente criticati. Dopo la fine del film, è abitudine comune non riuscire a distaccarsi da quell’immagine e continuare a non vedere di buon occhio il cattivo della trama.

Nel vasto panorama cinematografico, i personaggi malvagi spesso lasciano un’impronta indelebile nella mente degli spettatori. Questa forte impressione può portare a una sovrapposizione tra l’attore e il ruolo interpretato, generando sentimenti di avversione nei confronti dell’interprete stesso. Ma perché accade questo? La psicologia offre diverse chiavi di lettura per comprendere questo fenomeno.

Odiare gli attori che fanno gli antagonisti nei film: arriva la spiegazione psicologica

Il concetto di empatia negativa descrive l’attrazione che il pubblico prova verso personaggi moralmente discutibili in opere letterarie, cinematografiche o teatrali. Questo termine, introdotto dai professori universitari Stefano Ercolino e Massimo Fusillo, indica come gli spettatori possano sviluppare una comprensione e persino una simpatia per figure che, razionalmente, dovrebbero suscitare repulsione. Questa dinamica può portare a una confusione tra l’attore e il personaggio, soprattutto quando l’interpretazione è particolarmente convincente. Un esempio lampante potrebbe essere quello di Emir, il cattivo della fortunatissima serie di Canale 5, Endless Love. Per tutte le puntate andate in onda nel corso dei mesi, Emir ha interpretato un ruolo da brividi, scaturendo nel pubblico, tensioni e continui malcontenti. Il pubblico si è per questo affezionato maggiormente a Kemal, il personaggio dall’animo buono e romantico. Molte interviste ad ogni modo, hanno messo in luce una personalità di Emir, completamente diversa rispetto al ruolo interpretato nella soap turca.

Perchè ci capita di odiare i cattivi nei film
Perchè ci capita di odiare i cattivi nei film

La capacità di un attore di immergersi completamente nel ruolo e di renderlo credibile può portare il pubblico a identificare l’interprete con il personaggio. Questa identificazione è particolarmente forte quando il personaggio malvagio è ben sviluppato e complesso, suscitando emozioni intense negli spettatori. La psicologia suggerisce che questa confusione possa derivare da processi cognitivi che collegano l’emozione suscitata dal personaggio all’attore stesso, rendendo difficile la distinzione tra i due. C’è anche da sottolineare che, l’era dei social e i continui commenti da parte degli utenti sulle piattaforme, dopo la visione di un film, può anche influenzare il pensiero degli altri. Se tutti ad esempio, attaccano un personaggio di un film e sviluppano verso quest’ultimo, un atteggiamento restio, finisce spesso per diventare, un’opinione che mette d’accordo tutti. La percezione degli attori che interpretano ruoli malvagi è influenzata quindi da una combinazione di fattori psicologici e sociali. L’empatia negativa, il fenomeno della familiarizzazione e l’impatto dei social media contribuiscono a creare un legame stretto tra l’attore e il personaggio, rendendo talvolta difficile per il pubblico separarli.

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