Quando siamo a dieta è tra i pensieri costanti il cibo, per quale motivo? C’è una spiegazione psicologica che risponde a tutte le domande e ai dubbi che accomunano le persone.
Seguire una dieta può sembrare una sfida impossibile. Il cibo diventa un pensiero fisso. Ogni pasto diventa un’ossessione e tutto ciò che non possiamo mangiare sembra ancora più invitante. Per molte persone il momento in cui ci si riunisce intorno alla tavola per consumare un pasto, è considerato come uno stacco assoluto dallo stress e come una vera e propria coccola di piacere. Sono tante le cose che conquistano il nostro palato, dagli antipasti gustosi, ai primi piatti saporiti, ai dolci deliziosi. Per questo motivo, quando si inizia una dieta è davvero complesso rinunciare a tutto questo. Mangiare sano è ad ogni modo fondamentale per rispettare il proprio corpo e abituarsi ad un corretto stile di vita.
Quando ci mettiamo a dieta, creiamo una lista mentale di cibi “vietati”. Questo fenomeno si chiama effetto di reattanza psicologica: più ci diciamo di non poter avere qualcosa, più lo desideriamo. La privazione scatena una voglia incontrollabile, trasformando un semplice dolce in un’ossessione. Anche cibi che prima non erano così alti nella nostra lista dei desideri, finiscono per diventare amatissimi. Il cervello interpreta la dieta come una restrizione e reagisce aumentando il desiderio. Più pensiamo al cibo che non possiamo mangiare, più ci sembra indispensabile.
Per quale motivo quando siamo a dieta non smettiamo di pensare al cibo? Il motivo
Spesso non mangiamo solo per fame, ma per emozione. Lo stress, la noia e la tristezza possono aumentare il desiderio di cibi ipercalorici. Il cibo diventa un rifugio e la dieta un ostacolo al nostro comfort emotivo. Gli studi dimostrano che quando siamo a dieta e viviamo una giornata stressante, siamo più propensi a cedere alle tentazioni. La frustrazione della privazione amplifica il bisogno di una gratificazione immediata. Imparare a gestire le emozioni anche in altri modi è però fondamentale. Attraverso un hobby ad esempio, in questo modo diventerà più semplice distrarsi e non precipitare nel cibo. Il nostro cervello è programmato per sopravvivere. Se percepisce una restrizione alimentare, attiva segnali di allerta. Produciamo più grelina, l’ormone della fame, facendoci sentire affamati anche quando non ne abbiamo davvero bisogno.
Una dieta non può e non deve essere vista come una forma di punizione ma come un investimento sulla nostra salute. Invece di concentrarti su ciò che non puoi mangiare, focalizzati su come ti sentirai meglio, più energico e soddisfatto nel lungo termine. Ma come imparare a tenere alta la motivazione? In primis poniti obiettivi realistici e premiati per i progressi. Tieni un diario alimentare per monitorare i tuoi successi. Cerca il supporto di amici o gruppi per condividere l’esperienza. Confrontarsi ogni giorno con una persona che sta affrontando il nostro stesso percorso ci fa sentire più carichi e pronti ad affrontare una prossima giornata. Un altro aspetto molto importante da non sottovalutare è anche l’organizzazione dei pasti. Dividendo al meglio non potrai che sentirti appagato e soddisfatto di ciò che mangi.
Come ridurre i pensieri ossessivi sul cibo quando siamo a dieta: lo studio sul mindful eating
Il mindful eating consiste nel mangiare in modo consapevole, concentrandosi sulle sensazioni fisiche ed emotive che accompagnano ogni pasto. Questo metodo favorisce una maggiore attenzione alle proprie abitudini alimentari, permettendo di sviluppare un rapporto più equilibrato con il cibo. L’idea alla base è che prestare maggiore attenzione al momento del pasto aiuti a migliorare la relazione con il cibo e a distinguere con più chiarezza i segnali autentici di fame e sazietà. Molteplici sono i benefici: aiuta a distinguere tra la fame reale e il desiderio di mangiare dettato da fattori esterni o emotivi. Riduce il senso di colpa e l’ansia legata all’alimentazione, promuovendo un atteggiamento più sereno. Aumentando la consapevolezza dei segnali di sazietà, aiuta a prevenire episodi di alimentazione eccessiva o disordinata. Contribuisce a riconoscere e affrontare emozioni come stress, noia o tristezza senza ricorrere al cibo come compensazione. Tra le tecniche essenziali per mettere in pratica il mindful eating: mangiare senza guardare la tv, masticare lentamente e assaporare ogni boccone e soprattutto, imparare ad ascoltare il proprio corpo.