Hai un figlio preferito? Ecco cosa dice la scienza e come gestire le differenze tra fratelli
Molti genitori giurano di amare i loro figli in modo uguale. Eppure, in sempre più numerose famiglie, i bambini riescono a percepire chi riceve attenzioni speciali. È davvero possibile non avere un figlio preferito? E se anche ci fosse una preferenza, come può influire sui bambini? Un recente studio ha cercato di rispondere a queste domande, rivelando risultati interessanti.
I genitori hanno un figlio preferito? Cosa rivela la psicologia
Anche se i genitori cercano di essere equi, la realtà è che fattori come la personalità del bambino, l’ordine di nascita e persino il genere possono influire sul modo in cui vengono trattati. Secondo uno studio dell’American Psychological Association, analizzando i dati di oltre 19.000 persone, è emerso che i bambini più socievoli e responsabili tendono a ricevere trattamenti più favorevoli. Questo non significa necessariamente che i genitori vogliano meno bene agli altri figli. Spesso, chi è più facile da gestire o mostra maggiore empatia può ricevere attenzioni extra senza che ci sia un’intenzione consapevole dietro.
Ricevere trattamenti di favore può avere dei vantaggi. I bambini che godono di queste attenzioni tendono a sviluppare una migliore autostima, ottenere risultati scolastici più alti e costruire relazioni più sane. Tuttavia, c’è anche un rovescio della medaglia: essere il figlio “preferito” può portare a diventare viziati o a sentirsi sotto pressione per mantenere quell’immagine. Per esempio, un bambino che riceve sempre complimenti potrebbe temere di deludere i genitori se non eccelle in tutto. Questo può influire sul suo benessere emotivo e sulla libertà di esprimere la propria personalità senza sentirsi giudicato.
Dall’altro canto, essere percepito come il “meno preferito” può avere conseguenze più serie. I bambini che si sentono trascurati possono sviluppare insicurezze, avere più difficoltà a scuola e, da adulti, portarsi dietro ferite emotive. In alcuni casi, questo senso di esclusione può influire negativamente sulle relazioni familiari e personali. Ma non tutto è perduto. Spesso, i bambini che non ricevono attenzioni speciali imparano a sviluppare altre qualità come la resilienza, la capacità di adattarsi e la determinazione. Con il giusto supporto, anche loro possono crescere sereni e sicuri di sé.
Come mantenere l’equità tra i figli
È normale che i figli abbiano esigenze diverse e che i genitori si adattino di conseguenza. Tuttavia, la chiave è essere consapevoli delle proprie azioni e spiegare ai bambini il perché di certe scelte. Se un figlio riceve più attenzioni per un determinato periodo, magari perché è malato o sta affrontando un cambiamento importante, è utile comunicarlo agli altri in modo chiaro. Ad esempio, se la sorella maggiore si lamenta di avere meno vestiti, spiegare che il fratellino riceve capi di seconda mano può aiutare a chiarire la situazione. Spesso, una semplice spiegazione basta per evitare incomprensioni e gelosie.
Parlare apertamente con i propri figli è fondamentale. Chiedere loro come si sentono e prestare attenzione ai segnali non verbali può fare la differenza. Se emergono lamentele o dubbi, è importante non mettersi sulla difensiva. Invece, accogliere le emozioni dei bambini e discutere insieme può rafforzare la relazione familiare. Anche ascoltare il parere di partner, amici o parenti può essere utile per individuare eventuali favoritismi inconsapevoli. A volte, uno sguardo esterno può aiutare a vedere cose che ci sfuggono nella quotidianità.
Infine, è fondamentale ricordare che avere preferenze non rende un genitore “cattivo”. Essere consapevoli di questi sentimenti è fondamentale per garantire un ambiente familiare sano ed equilibrato. Ogni bambino ha bisogno di sentirsi speciale e amato per ciò che è, non solo per ciò che fa. Prendersi il tempo per conoscere le esigenze e i sentimenti di ciascun figlio, mostrare affetto in modi diversi ma equi e spiegare sempre le proprie scelte sono passi importanti per crescere figli sereni e sicuri di sé. Del resto, è fondamentale che ogni bambino si senta amato, rispettato e compreso. Questi dettagli, più di ogni altra cosa, fanno la loro differenza.