Cosa dice di noi e della nostra personalità il modo in cui ci scattiamo le foto? La psicologia legata ai continui selfie, approfondisce la tematica e chiarisce domande e curiosità.
I selfie non sono solo un gioco di luci, angolazioni e filtri. Sono uno specchio psicologico. Dietro ogni autoscatto si nasconde un pezzo della nostra personalità. Svelano il modo in cui ci percepiamo, come vogliamo apparire agli altri e, spesso, come ci sentiamo dentro. Molte persone non scattano una sola foto e sono pronti per la pubblicazione. Sono tantissimi i selfie che vengono scattati, prima di scegliere quello giusto da poter condividere in rete. Ma cosa raccontano davvero di noi le foto che ci scattiamo? Basta osservare le espressioni, le pose e persino la frequenza con cui ci immortaliamo per scoprire dettagli inaspettati.
Non è solo questione di estetica. Il modo in cui scattiamo i selfie può rivelare molto sul nostro carattere. Chi tende a fotografarsi dall’alto cerca spesso di apparire più piccolo, magari inconsciamente per sembrare più innocente o accessibile. Al contrario, chi scatta dal basso potrebbe trasmettere una volontà di dominanza o di potere. Questi piccoli accorgimenti rendono una foto molto diversa rispetto a ciò che siamo realmente. La voglia di condividere continuamente in rete, spinge le persone a desiderarsi in modo diverso da come si è realmente. Le persone più insicure o che desiderano essere accettate tendono a usare filtri e ritocchi più intensi. Mentre chi si mostra con scatti più naturali spesso ha una maggiore sicurezza interiore. Non è una regola fissa, ma la tendenza è chiara: più una persona cerca di correggere la propria immagine, più potrebbe nascondere dubbi su di sé.
Selfie e personalità: cosa racconta il tuo volto quando ti scatti una fotografia
Il sorriso forzato è il primo segnale da notare. Se una persona mostra sempre una felicita esagerata nei selfie, potrebbe voler celare insicurezze o stati d’animo negativi. Allo stesso modo, chi non sorride mai e assume pose molto serie può voler trasmettere autorità o distacco emotivo. Gli estroversi, solitamente, prediligono selfie di gruppo o in ambienti movimentati. Amano condividere la loro vita sociale. Gli introversi, invece, tendono a scattarsi selfie in solitudine, magari in ambienti chiusi e controllati. L’uso delle mani nel selfie ha un ruolo interessante. Toccare il viso o coprire leggermente la bocca è spesso un segnale di insicurezza. Chi, invece, usa la mano per enfatizzare tratti del volto, come il mento o lo sguardo, potrebbe essere più sicuro di sé. I selfie non sono solo un riflesso di come siamo. Possono anche modellare la nostra personalità. Più ci esponiamo sui social, più cerchiamo conferme dagli altri. Ogni like o commento rinforza certi comportamenti e ci spinge a ripeterli.
I nostri profili social sono diventati negli anni, vere e proprie vetrine dove mostrarsi. Inevitabilmente il confronto con gli altri spinge le persone a postare foto perfette e prive di imperfezioni. Le persone che ricevono più interazioni ai loro selfie tendono a sviluppare una maggiore dipendenza dall’approvazione altrui. Questo può ridurre l’autostima, perché l’immagine di sé diventa troppo legata all’opinione esterna. Dall’altra parte, chi si fotografa meno e con meno filtri spesso sviluppa una maggiore indipendenza emotiva. Un fenomeno interessante è la dissociazione tra la vita reale e quella online. Chi modifica molto le proprie immagini rischia di non riconoscersi più nello specchio. Questo può portare a una forma di ansia sociale e a una sensazione di insoddisfazione cronica. Una cosa fondamentale da ricordare, proprio rispetto a questo concetto, è l’attenzione a ciò che viviamo nella vita di tutti i giorni e non a quello che viene postato in rete.
Paradosso del selfie: ecco uno studio che fa luce sulla tematica
Uno studio pubblicato su Frontiers in Psychology nel 2017, realizzato da Sarah Diefenbach e Lara Christoforakos, ha approfondito il cosiddetto “paradosso dei selfie”. Questo concetto si riferisce alla discrepanza tra la loro grande diffusione e le critiche di cui sono spesso oggetto. Di seguito i punti principali della ricerca. Nonostante vengano spesso giudicati come poco autentici, i selfie continuano a essere estremamente popolari. Secondo i dati raccolti, circa il 77% degli intervistati ha dichiarato di scattarne regolarmente. Le persone tendono a considerare i propri selfie spontanei e ironici, mentre quelli degli altri vengono percepiti come artificiosi o eccessivamente autoreferenziali. Questo fenomeno, chiamato selfie bias, consente di soddisfare il desiderio di mostrarsi senza sentirsi vanitosi. Ma quali sono gli impatti psicologici? L’82% dei partecipanti ha dichiarato di preferire una minore presenza di selfie sui social, evidenziando una generale disapprovazione di questo tipo di contenuto. I selfie possono avere ripercussioni sulla percezione di sé, minando l’autostima o creando una rappresentazione distorta della realtà.